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Per il RECINTO del Grande Zimbabwe fu usato UN MILIONE
Quando, verso il I secolo d.C., un mutamento cli- jeno inaugurò il commercio dell’oro che, estratto
matico allungò la stagione delle piogge raddoppian- dai giacimenti circostanti, veniva scambiato con il
do i raccolti, per Aksum iniziò l’epoca dello splen- sale proveniente dal Sahara. Le contrattazioni avve-
dore. Ma fu anche l’inizio della fine. La popolazione nivano entro una cerchia di mura spesse oltre 3 me-
divenne troppo numerosa. Il terreno, deforestato, ri- tri. Quel muro – unica fortificazione del delta – è
mase esposto all’erosione e le piogge si trasformarono un rompicapo archeologico. «Non vi sono tracce di
in una maledizione. Nel IV secolo i re aksumiti ab- minacce esterne», osserva Reader. «Forse proteggeva
bandonarono la capitale e cinque secoli dopo resta- dalle piene più devastanti, oppure limitava l’acces-
vano solo obelischi. so al mercato». Questa specie di diga non riu scì co-
Figli del Niger. A quell’epoca anche l’ovest afri- munque a proteggere la cittadella da un nemico in-
cano era già civilizzato. «Attorno al 500 a.C. la civil- visibile: la peste nera che, portata dalle carovane del
tà nok della Nigeria Centrale fu probabilmente il pri- Sahara, ne accelerò la fine verso il 1300. La fame d’o-
mo esempio di società organizzata nell’Africa subsa- ro, però, fece la fortuna di altri africani.
hariana», conferma Mario Zamponi, ricercatore di Oro contro sale. «I traffici trans-sahariani fu-
Storia e istituzioni africane all’Università di Bolo- rono essenziali per lo sviluppo dell’Africa», spie-
gna. Di questa civiltà, scoperta nel 1928, si sa davve- ga Zamponi. Oro in cambio di sale: aveva funzio-
ro poco: verso il II secolo d.C. scomparve misterio- nato per Jenné-jeno, funzionò anche per l’Impero
samente, secondo alcuni in seguito a una catastrofe del Ghana (tra Senegal, Mali e Mauritania, e non
naturale. «Ma i successivi regni dell’Africa Occiden- nell’odierno Stato omonimo) nato nel VI secolo
tale furono probabilmente influenzati dai Nok, che dall’unione dei mansa, i capitribù. Ecco come, nel-
hanno lasciato straordinari capolavori artistici», os- l’XI secolo, un viaggiatore arabo descriveva il re di-
serva Zamponi. Capolavori paragonabili per bellezza vinizzato del Ghana: “Porta copricapi ricamati d’o-
a quelli molto più tardi dei Dogon, popolazione che ro e intorno alla sua capanna ci sono cavalli adorni
dal XV secolo abita le aspre alture del Mali. di stoffe dorate”.
A fornire acqua e terre coltivabili a tutti i regni oc- Fu così che, attraverso gli Arabi, il mito dell’el-
cidentali fu il fiume Niger. Le sue piene non sono dorado africano giunse in Europa. L’oro dei re del
regolari e generose come quelle del Nilo, ma basta- Ghana veniva estratto dal fiume Senegal. Quando,
rono alla città di Jenné-jeno per prosperare nel suo fra XIII e XIV secolo, il Ghana tramontò, le miniere
delta per oltre mille anni. Riscoperta solo negli Anni diventarono parte dell’Impero del Mali, che ne pre-
’70, fu fondata attorno al 250 a.C. e arrivò a ospitare se il posto. Il nuovo regno andava dall’Atlantico al
verso il IX secolo 27mila persone: in Europa, a quel Niger fino oltre Timbuctù: vicino all’antica Jenné-
tempo, una grande città ne contava 10mila. Jenné- jeno sorse la musulmana Djenné. Fondato dall’et-
MEROE
AKSUM
Timbuctù
Ghana Gao
Djenné
GLI IMPERI
DELL’AFRICA
Nella cartina, i più
importanti regni
Nok africani. Nel
particolare sono
evidenziati gli
imperi dell’Africa
Occidentale.
Territorio dogon Impero del Ghana
Impero del Mali Impero shongai GRANDE ZIMBABWE
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