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AKG/MONDADORI PORTFOLIO


              Morto Carlo, dissolto l’impero


                   Carlo Magno, morto    Lotario. Dopo la battaglia di Fon-  fino a spezzarsi del tutto con la
                   nell’814, succedette il   tenoy, nella quale Lotario ebbe   morte di Carlo il Grosso, l’ultimo
              A figlio Ludovico detto    la peggio, i due fratelli sopravvis-  carolingio, nell’888.
              il Pio. L’impero era assediato   suti pronunciarono a Strasburgo   Riedizioni. Da quel momen-
              dalle incursioni dei Normanni al   un giuramento di alleanza. Era   to Francia, Germania e Italia
              nord e dalle scorrerie dei pirati   il 14 feb braio 842. I due eserciti   prenderanno strade diverse. La
              musulmani nel Mediterraneo. Sul   erano schierati e i due condot-  formula del Sacro romano impe-
              fronte interno, la lotta contro la   tieri giurarono ognuno nella   ro, invece, si ripresenterà sotto
              corruzione e contro le tendenze   lingua dell’altro, ossia Ludovico   altre dinastie come gli Ottoni, gli
              disgregatrici impegnava il re in   in francese e Carlo in tedesco, in   Hohenstaufen e si protrarrà, con
              un affannoso sforzo di moralizza-  modo da farsi comprendere dalle   gli Asburgo, fino al 1806. Tuttavia
              zione degli apparati statali.  rispettive schiere: il documento   non sarà mai più né per esten-
              La decadenza. L’impero resistet-  divenne anche l’atto di nascita   sione di territori (dal momento
              te per poco. La divisione politica   di due diverse nazioni (e lingue)   che la Francia ne rimarrà sempre
              iniziò già con le lotte per il potere   sempre più divise. L’impero, così   separata) né per ambizione poli-
              tra i figli di Ludovico il Pio: Carlo   come l’aveva concepito Carlo   tica, paragonabile al progetto di
              il Calvo, Ludovico il Germanico e   Magno, prese a frammentarsi   Carlo Magno.



            Carlo non si FIDAVA troppo dei suoi vassalli.
            E aveva RAGIONE: già allora i potenti locali

            tendevano ad ABUSARE del loro potere pubblico


            to dell’euro. Inoltre cercò di fare adottare ovunque   ne o animistiche. Di fatto l’imperatore esercitava
            gli stessi pesi e misure: stabilì per esempio un’unica   il ruolo di custode dell’ortodossia più di quanto fa-
            unità di misura di capacità tanto per i solidi quan-  cesse il papa.
            to per i liquidi, chiamata “moggio pubblico” (an-  Comunità moderna. Tra gli intellettuali dell’e-
            che se non fu adottata dappertutto).       poca vicini alla sfera culturale di Aquisgrana prese
             In missione per conto di Dio. L’ultima opera-  allora forma un nuovo concetto di Stato: quello di
            zione geniale Carlo la fece sulla propria immagine.   res publica. Naturalmente non nel senso moderno
            Dapprima, per rinforzare il suo potere in un domi-  di repubblica rappresentativa alternativa alla mo-
            nio così grande, perpetuò la credenza dei suoi avi   narchia. Piuttosto, nel senso che sant’Agostino nel
            nel potere magico del sovrano, fonte di prosperità   suo De civitate Dei mutuò da Cicerone: l’idea dello   L’ESPANSIONE
            tra i suoi sudditi.                        Stato come “cosa pubblica”, come comunità d’in-  VERSO EST
             Ma ci voleva dell’altro, e Carlo intuì dove anda-  teressi, legittimo solo se chi esercita il potere agisce   Carlo Magno
                                                                                                    accetta nel 785 la
            re a pescarlo. Il collante allora in grado di aggrega-  bene e secondo giustizia.       resa di Viduchindo,
            re sotto un’unica bandiera popolazioni diversissime   Certo, non è così semplice stabilire quanto que-  condottiero sassone
            da un punto di vista etnico e linguistico era la re-  sta nozione influisse nelle scelte di governo di Car-  che aveva tentato
            ligione. Accanto all’immagine di sé come padre il-  lo Magno, ma in alcune sue disposizioni si ha la   di far sollevare il
                                                                                                    suo popolo contro il
            luminato e giusto, protettore degli umili e delle ar-  sensazione che l’investitura imperiale sia stata in-  dominio dei Franchi,
            ti, il pater Europae appunto, affiancò quella di pa-  tesa dal re dei Franchi come una missione più alta   ma che in quell’anno
            ladino della cristianità.                  del suo interesse personale.                 si convertì al
                                                                                                    cristianesimo.
             Non si limitò, come i suoi predecessori, a no-  Al di là delle sue reali intenzioni, che mai avremo
            minare i vescovi del regno: prese anche parte atti-  la possibilità di comprendere davvero, Carlo ci ha
            va nelle questioni della Chiesa istituendo (e spes-  lasciato in eredità uno spazio europeo comune che
            so presiedendo) diversi concili; impose anche con   ancora oggi fa parte, bene o male, della nostra idea
            la forza la religione cristiana alle popolazioni con-  d’Europa. Una realtà prevalentemente continenta-
            quistate come i Sassoni e gli Avari; prese sotto la sua   le, non più orientata verso il Mediterraneo, basata
            protezione i monasteri e si preoccupò dell’educa-  idealmente su alcuni principi, ma oggi forse più di
            zione dei sacerdoti attuando quella che oggi defi-  allora bisognosa di una vera politica culturale uni-
            niremmo una profonda riforma scolastica. Perse-  taria che aiuti a superare le differenze, i particolari-
            guì i nemici della Chiesa anche all’interno dei con-  smi e le tendenze centrifughe.   •
            fini, combattendo l’eresia e le sopravvivenze paga-                      Marco Barberi


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