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era garantita in 15 metri al secondo. In caso di insufficienza
si sarebbe ovviato attraverso un bacino artificiale, che
avrebbe preso l’acqua dalle alture di Osilo. Il progetto
doveva essere affidato ad un ingegnere idoneo e non
avrebbe dovuto superare il costo di un milione di lire. Il
6 aprile dello stesso anno Claudio Ferrero, l’ingegnere
designato, presenta la propria relazione al Comune:
l’acqua sarebbe dovuta arrivare tutta dal bacino, perché
da lui ritenuta migliore di quella delle sorgenti di Bunnari,
superando la quantità di 15 metri al secondo. I lavori
vennero ultimati il 15 luglio del 1880 (sei anni e tre mesi)
e l’inaugurazione avvenne il 15 agosto dello stesso anno.
Sembrava tutto perfetto ma, appena messa in circolazione
città. Il costo complessivo ammontava a l’acqua, iniziò a girare la voce che questa non fosse
859.038 Lire. L’impresa venne avviata, fu
Fortunato Roux scavato qualche centinaio di metri di gli studi del caso e venne incaricato delle analisi il
potabile. Il comune allora costituì una commissione per
gallerie e alcuni pozzi, ma alla società di
chimico prof. Selmi. Costui, il 26 agosto del 1880,
Roux cominciarono a mancare i fondi. I
lavori iniziarono ad andare molto a rilento presentò i risultati: il problema non era l’acqua. Il
problema era il territorio nei pressi di Osilo che questa
e nell’agosto del 1865 la Roux-Balleydier
della ditta Balleydier cedette l’acquedotto alla Knight & C. di attraversava prima di essere immessa nell’acquedotto.
L’impresa venne citata in giudizio e la causa si trascinò
Londra. La cessione fu formalizzata nel
gennaio del 1866 sotto la responsabilità di
Balleydier. Tuttavia nel 1868 l’impresa
viene accantonata perché,
fondamentalmente, non aveva adempiuto
agli obblighi: di acquedotto neanche
l’ombra. Tra il 1869 e il 1873 vennero
presentati al Comune altri progetti ma per
varie vicissitudini non se ne fece niente.
Tuttavia, il 26 gennaio del 1874, il
Consiglio Comunale approvò un progetto
presentato dai fratelli Fumagalli della
ditta omonima. Il 7 febbraio dello stesso
anno viene stipulata la convenzione tra il
Municipio e la ditta Fumagalli: l’impresa
si impegnava a condurre a proprie spese
l’acqua potabile dalla valle di Bunnari
mediante un sistema di gallerie. La portata
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