Page 25 - Ottobre 2017 interno finale_Neat
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sulle difficoltà di una vita faticosa. «È
difficile far comprendere che si soffre
anche quando si sorride, anche quan-
do non si ha voglia di lasciarsi andare,
anche quando si cerca di vedersi cura-
te. Alcune persone sono convinte che
se non ti abbatti, se non ti presenti agli
altri in modo dimesso, forse non sei
così in difficoltà come dici di essere.
Non capiscono che invece è un modo
di reagire e di non cedere. Una volta
mi presentai ad una visita e, sebbene
fossi in sedia a rotelle, mi fu chiesto
il perchè io portassi i tacchi, quasi ad
insinuare il fatto che forse stessi esa-
gerando i miei sintomi. Mi chiedo se
questo sarebbe accaduto se mi fossi
invece presentata in pigiama e ciabat-
te...» Giovanna non vuole pietismo,
non desidera essere compatita. Il suo
legittimo desiderio è solo quello di ri-
uscire a trovare un medico che sia di-
sposto ad indagare sulla sua malattia
in modo da provare a vedere garantita
quella qualità della vita che le permet-
terà di godere pienamente di una esi-
stenza lunga e compiuta accanto a suo
marito e sua figlia. La “canalopatia” è
una malattia degenerativa e Giovan-
na vuole trovare il modo di bloccarne
l’avanzata. Lo sta facendo con forza
e con determinazione. Lo fa sorri-
dendo ogni giorno, ridendo, amando,
comunicando attraverso una pagina
Facebook in cui parla di sé e che ha
Lo fa sorridendo ogni
giorno, ridendo, amando,
comunicando attraver-
so una pagina Facebook
chiamato “La mia piccola guerriera”
in onore della dolce Alessia. Giovan-
na Caggiu abbraccia ogni giorno la
propria vita, non ne nasconde le dif-
ficoltà, non cerca conforto ma condi-
visione. Conoscerla è un privilegio,
perchè Giovanna ci ricorda che c’è
una linea netta che separa il “vivere”
dallo “stare al mondo”. Stare al mon-
do non basta mai, vivere davvero e
rivendicare questo diritto è l’unico
modo per dare al tutto un senso. Gio-
vanna lo fa e noi lo facciamo al suo
fianco!