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salvo!”.
Si entro’ in casa ma la porta non si potette chiudere. “Non si
chiude la porta della chiesa dopo la processione... E’ vero si o
no? Tutti possono entrare, e tutti son benvenuti..”. E come era
successo prima,non venivano a mani vuote. La massiccia e
consumata tavola da pranzo era ricoperta di ogni ben di Dio.
E si ricomincio’ a mangiare e bere, come prima e piu’ di
prima. Mentre ci scambiavamo le notizie degli ultimi due anni
e mezzo, mi accorsi che mia madre stava appiccando alla ca-
tena del camino una caldaia maiuscola, quella che si usava per
le feste grosse: Pasqua, Natale, Matrimoni. Arrivai subito alla
conclusione: mamma vuol fare una maccheronata per tutti.
Non protestai, anche se alle tre del mattino avrei preferito an-
dare a far la nanna. Le mamme quando sono comandate dalla
legge del cuore, fanno bene, e non fanno mai troppo. Meglio
lasciarle fare. Se protesti perdi tempo e le ferisci nei loro sen-
timenti materni. E poi un bel piatto di spaghetti anche alle tre
di mattima non mi sarebbe dispiaciuto.
“Pasta fatta a casa, con tante uova e farina nostra, senza mis-
ture di guerra..”
“La salsa l’abbiamo finita di fare a S. Martino, con la prima
svinatura. Pomodori della nostra campagna, piu’ buoni dello
zucchero ... !”.
“E formaggio pecorino. Abbiamo ancora quelle pecore che
guardavi prima di partire. La vaccarella che ci da’ tanto latte.