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cíprete, Padre Graziano.
Scattammo in piedi.
“Sia lodato Gesu' Cristo, Arciprete!”
“Sempre... figlioli sedetevi e continuate. Ecco il caro Ca-
logero... un abbraccio forte forte... E fammiti vedere? Come
stai? Come ti ha ridotto la strega della guerra? Mica male!
Non sei piu' il giovanotto forzuto e maschio di una volta... ma
guardi bene... guardì bene! Quanti chili?”
“Solo quaranta, Arciprete.”
“E gli altri dove li hai lasciati Venduti al mercato nero!”.
Ci fu una risata... e ci voleva!
“Padre non faccia complimenti... un piatto dì maccheroni c’e’
ed anche una sedia... ci faccia questo onore... per il figlio
che era morto ed e resuscìtato!”
“Grazie, grazie... ma debbo dire la Messa, e sapete non posso
ne’ mangiare ne’ bere. Mi siedo per qualche minuto e poi
vado.a far suonare le campane a festa per i due ritornati... lo
avevamo promesso ai Santi di suonare a festa per ogni figlio
che tornava .. E’ vero mamma Maria?”
Mamma non rispose... non poteva rispondere... non faceva
che piangere... Accenno’ si con la testa!
Ed alle cinque di mattina le campane di S. Marco d’Alunzio si
sciolsero come la mattina di Sabato Santo. Era una Pasqua di