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tello, spiegata.
Il nostro Generale, con due Ufficiali, andarono loro incontro
ed al centro del cortile scattarono sull'attenti, si fecero il sa-
luto e si strinsero la mano in modo militaresco.
Dai due gruppi si also’ un grido fragoroso. Si sciolsero le file
e fraternizzammo. Solo per ventriquattro ore. Furono generosi
con noi: ci diedero viveri, sigarette, pessime, diverse bottiglie
di wodka, pessimissima, ma per
noi andava tutto bene. Molti non conoscendo l’effetto che
avrebbe provocato quella cattiva grappa russa, alla fine ubria-
chi ballarono la tarantella per tutta la giornata.
Nel trattempo gli Ufficiali Russi, si erano resi conto che non
avevamo la possibilita' di resistere, anche se in verita’
eravamo piu’ di loro. Allora cambiarono musica, ma non se
ne fecero accorgere. Ordinarono una adunata generale.
Per mezzo d’un interpetre il loro capo ci disse che eravamo
alleati, che avendo combattuto contro lo stesso crudele ne-
mico, noi avevamo diritto al piu’ grande rispetto. Per questo
ci avrebbero trasferiti in un altro campo, e rimpatriati. Nel
sentire cío’ scoppiammo in grida di gioia ed applausi. Ci disse
anche di tenerci pronti perche’ il giorno dopo sì partiva. Non
avendo nulla da sospettare e tutto da sperare ... eravamo pazzi
per la gioia. Applaudimmo fragorosamente.
Ed il giorno dopo si parti’. Cinque per cinque, con due soldati