Page 329 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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SPEDIZIONE DI SICILIA. 319
tersi alla testa del partito iieipico a Sparta. È questa la prima
volta eh’ e’ prese una parte cospicua negli affari.puhblici, sebbene
avesse trentuno o trentadue anni; età che nella Grecia sr con-
siderava ancora giovane per esercitare un potere importante.
Credendo lui che il miglior partito fosse unirsi con Argo, ci
sp^isce di suo un messaggero per invitare gli Argivi a mandar
subito ad Atene degli ambasciatori loro propri unitamente ad
ambasciatori Maritineesi ed Elidesi, per richiederla della sua al-
leantca. Gli Argivi non desideravan di meglio , perchè Atene era
città loro amica ab antico, e democratica come loro, e molto
potepte sul mare. S’ affrettarono dunque a mandarci degli amba-
sciatori insieme a quelli di Mantinea e d’ Elide. Ce ne mandò
subito tre anche Sparta e per impedire che si facesse quell’ al-
leanaa, e per ridomandar Pilo in cambio di Panatto, e per mo-
strare che il suo trattato cH)i Beoti era senza nessun danno
d‘Atene.
Ammessi questi tre ultimi all’ udienza del senato in pre-
parazione dell’adunanza popolare, dichiararono d’essere inve-
stiti di pieni poteri per accomodare ogni controversia. Questa
dichiarazione fece bona impressione nei senatori. Alcibiade se
n’allarmò ; temè che se facessero un’impressióne simile nel po-
p#lo, r alleanza con Argo, e per conseguenza tutti i suoi disegni,
se n’ anderebbero in forno. Per ovviare a ciò, ricorse a una sin-
golare e impudente astuzia. S’ abbocca lui solo cogli ambascia-
tori gli si protesta propenso per Sparta , gli promette d’ adope-
,
rarsi a che gli Ateniesi le rendano Pilo, ma gli esorta vivamente
a non dire al pojiolo che avevano pieni poteri, perchè lo ren-
derebbèro troppo esigente e toglierebbero la probabilità di con-
cluder qualcosa. Quelli rimangono persuasi: infatti presentatisi
il giorno dopo all’assemblea popolare, alla domanda con che
poteri eran venuti, non dicono altrimenti, come in senato, d’avere
autorità illimitata d’ accomodare ogni cosa. Allora Alcibiade
s’alza; e accusandoli di doppiezza, eccita il popolo a non pre-
stare nessun a.scolto a gente che oggi dice una cosa e domani
un’ altra, e non ha che il desiderio di burlarsi di loro. Gli am-
basciatori rimangono fra attoniti e svergognati; il popolo s’ir-
rita e vuol fare alleanza cogli Argivi. Nicia s’adoperò a calmarlo,
e l’indusse a sospendere il trattato cogli Argivi; si mandasse
prima un’ ambasceria a Sparta i>cr sentire come la pensavano
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