Page 354 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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344 LEZIONE VENTUNESIMA,
incirca dalla rivoluzione di distene. La nova costituzione fu pro-
mulgata sul principio del 4M ; e tale era 1' apparato di forze Spie-
gato nel giorno della promulgazione, da face evidente che il po-
polo non r accettava: gli s’ imponeva. Pure, ndn ci fu opposi-
''
zione.
I (tuattrocerito s' abbandonarono subito ad atti di rigore
tirannico: mandarono a morte dei cittadini,' altri ne imprigiona-
rono, altri n’esiliarono. Quanto ad Alcibiade, lo lasciarono in
una sprezzante dimenticanza. Fecero anche peggio : indispetti-
rono il partito nazionale, mandando a Dechlia un’ ambasceria al
re Agide per trattar della pace. Agide, pensando che in Atene
ci dovesse essere malcontento, disunione e disordine , e che però
sarebbe facile impadronirsi della città, accolse gli ambasciatori
senza dare nessuna risposta a ciò che chièdevano. Si fece intanto
mandare dal Peloponneso un forte esercito : poi marciò contro
Atene. Gli Ateniesi allora si portarono da Ateniesi. Fecero uscire
dalla città la cavalleria, una parte delle milizie gravi e leggiere, e
gli arcieri, che, combattendo prodemente, costrinsero Agide a riti-
rarsi. Con tutto ciò i Quattrocento mandarono al re dell’altre am-
bascerie ; e dietro il suo consiglio, ne mandarono una anche a
Sparta.
Quando arrivò all’ armata di Samo la notizia del rivolgi-
mento politico avvenuto in Atene, i soldati, nel primo impeto,
volevano trucidare i fautori dell’ oligarchia. Poi racquietatisi, si
radunarono per giurare solennemeate che rimarrebbero fermi nel
governo democratico,chc continuerebbero vigorosamente laguerra
contro i Peloponnesiaci, e tratterebbero da nemici i Quattrocen-
to, 1 generali che si sospettava esser fautori di questi, gli depo-
sero dal comando ; e ne nominarono dei novi, fra cui Trasibulo
e Trasillo. « Cosi (dice Tucidide) ‘ nacque un gran contrasto fra
» la città 0 l’armata: volendo la prima fare accettare alla se-
» conda il governo oligarchico ; e volendo questa obbligar la
» prima a conservare il governo popolare. »
In quelle circostanze l’armata pensò ad Alcibiade, e lo
dichiarò sollevato dal bando a cui era stato condannato. Alci-
biade allora andò a Samo ; e lui che poco innanzi cospirava con-
tro il governo popolare, in un discorso che tenne ora ai soldati,
se ne mostrò ardentissimo. I soldati lo nominarono subito uno
' vm , 76.
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