Page 355 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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PRESA D’ ATENE. . 345 e
(lei generali, rimessero in lui la direzione df lutti gli affari, e
r invitarono caldamente a condurli sul momento ad Atene per
rovesciare i tiranni. Qualcun altro fórse che, essendo esule e
fuggiasco come lui , gli fosso stalo conferito a un tratto il grado
di comandante *da una flotta e da un’armata numerosa, non
avrebbe ricusato di soddisfare i primi desidèri di questa. Non
fece cosi Alcibiade, o Con una condotta degna d’ un gran capi-
» tano s’oppose a quella mossa che desideravano i soldati occi-
» tati dall’ ira. Cosi salvò certamente la città d’ Atene. Seia flotta
» fos.se partita da Samo per andare nell’ Attica, i nemici si sa-
li rebbcro presto impadroniti, senza nes.sun contrasto, di tutta
».r Ionia, dell’ Ellesjwnto e delle isole, nel mentre che gli Ate-
» niesi, jKirlando la guerra dentro la loro propria città, avrebbero
» combattuto gli uni contro gli altri. Questa sciagura, la impedi
» il solo Alcibiade e coi discorsi che tenne a tutl’ insieme 1’ ar-
» mata, e con quelli che faceva a ciascheduno in particolare, per
» persuaderli di lutti i jiericoli di un tal disegno..-.. Un secondo
» lienefizio fu reso da Alcibiade alla sua patria. Aveva promesso
» di fare che le navi fenicie che gli Spartani s’ aspeltavapo dal
» re di Persia, si riunissero invece colla flotta ateniese; o, se no,
n nemmeno con quella dei nemici. Quando dunque le seppe vi-
li cine ad Aspendo che venivano, s’ adojierò in modo pres.so Ti-
» .saferno che questo non le fece continuare, e gli Spartani ro-
II starono delusi. Ma in seguito Alcibiade fu accusato da tuli’
» due le parli d’ aver distornalo quel soccorso i Lacedemoni
;
» specialmente l’ incolpavano d’ avere insinuato al barbaro di la-
» sciare che i Greci si distruggessero scambievolmente. Non
» c’era dubbio infatti che quello dei due popoli a cui si fosse
» unita una flotta cosi potente, avrebl>e tolto interamente all’ al-
B Irò r impero del mare. » ‘
Frattanto il jmpolo d’ Atene prendeva sempre più animo
contro il novo ordine di cose. E’ trovava un appoggio anche in
Teramene, Arislocrate e altri membri del copsiglio dei Quattro-
cento che andavano criticando i loro colleglli perchè non ave-
vano ancora formato 1’ assemblea dei Cinquemila. E’ non lo fata-
vano però per amore alla democrazia : ma in parto perchè cre-
devano, dopo i fatti di Samo, che l’oligarchia non potesse durare
a lungo ; in parte perchè speravano di soddisfare maggiormente
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