Page 423 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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LEZIONE VENTICINQUESIMA.
CONDIZIONI DELLA GRECIA PRIMA DELLA DOMINAZIONE
MACEDONE.
Dopo il trattato del 361 che dava fine a una lunghissima
serie di lotte intestine, si poteva sperare che la Grecia sarebbe
entrata in una vita tranquilla e ricca di tutti quei beni che porta
seco la pace. L’ esperienza oramai dimostrava che la costituzione
di un solo grande impero ellenico era troppo disforme all’indole
dei Greci. Tutti gli sforzi fatti successivamente a questo propo-
sito da Atene, da Sparta, da Tebe, dopo qualche lampo di spe-
ranza erano tutti rimasti delusi : lo spirito municipale aveva
sempre trionfato sopra quel dell’ unione. A ogni modo la nazione
greca era sminuzzata meno di prima : perchè s’ eraii formate di-
verse confederazioni nelle quali parecchi piccoli stati che anti-
camente facevan da sé, o erano scomparsi affatto, o erano uniti
fra loro con vincoli comuni. Atene restava a capo de’suoi alleati,
ognuno dei quali indistintamente aveva un voto libero nel con-
gresso generale, e rialzava a poco a poco la sua marina e il suo
commercio. Tebe si vedeva ubbidita amichevolmente dalle altre
città della Beozia che avevano sempre disconosciuta in lei qua-
lunque supremazia. L’ Arcadia non era più divisa in tanti stati
quante città, ma confederata in un solo stato potente con Mega-
lopoli per capitale. Anche gli Achei si collegavano, ponendo per
base della confederazione l’ uguaglianza e la giustizia : per cui
si renderanno degni di sopravvivere a ogni altro popolo greco.
Il timore dell’ oppressione di Sparta era cessato. Per le condi-
zioni a cui si trovava ridotta e per l’ ultimo trattato che n’ era
stato una conseguenza, aveva convenuto che i suoi alleati del
Peloponneso sarebbero autonomi, e aveva riparato una delle sue
maggiori iniquità, l’ilotismo dei Messeni , riconoscendo la loro
indipendenza. Nè ci era motivo di temere dall’estero. A oriente,
la Persia era sconvolta dalle lotte dei satrapi , era come divisa
in tanti stati tutti agonizzanti ; a occidente, i Romani avevano
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