Page 507 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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‘ ‘dalla MpRTE D’ ALESSANDRO A QUELLA D’ EUMENE.
tu ito la sua armata. Eumene gli andò incontro nella Paretacena.
Dopo molte evoluzioni con cui i due generali tentarono scam-
bievolmente d’ ingannar.si, s’azzuffarono; ma fu senza risultato,
sebbene la perdita d’ Antigono fosse stata assai maggiore di
quella dell’ altro. S’ azzuffarono di novo nella primavera del-
l’anno seguente, che era il 316, e questa battaglia fu decisiva.
Quantunque Peuceste, tradendo, si fosse ritirato, pure, grazio
al valore degli Argiraspidi, Antigono aveva la peggio. Ma que-
sto, approfittandosi di una polvere foltissima, aveva avuto
l’astuzia d’impadronirsi, durante il combattimento, di tutti i
bagagli del nemico. Quando lo seppero gli Argiraspidi
, per ria-
vere i loro bagagli e le loro donne e i loro bambini che insiem
con quelli eran caduti nelle mani d’ Antigono, entrarono in trat-
tative con lui e gli consegnarono Eumene. Antigono lo messe
subito a morte ; e cosi venne a mancare l’ ultimo difensore della
famiglia reale e dell’ unità dell’ impero.
LEZIONE TRENTUNESIMA.
DALLA MORTE D’ EUME.NE FINO A QUELLA DI PIRRO.
Non solo la famiglia reale perdeva , colla morte di Eumene,
ogni speranza di trionfo, ma i suoi stessi membri si distrugge-
vano gli uni gli altri.
Uno dei mezzi coi quali Polisperconte aveva ideato di com-
battere Cassandre e Antigono, era stato di radunare in Mace-
donia tutti i membri della famiglia reale ; perché la loro in-
fluenza, riunita, avesse un peso maggiore contro le pretensioni
dei generali. Olimpia si trovava nell’ Epiro dove s’era ritirata a .
motivo delle sue dissensioni con Antipalro. Polisperconte, dunque,
le aveva scritto per invitarla a tornare in Macedonia. Ma lei che
confidava di più in Eumene, s’era rivolta per consiglio a questo,
e n’ era stata consigliata a non si movere di dove si trovava
finacché la guerra non avesse preso una piega decisamente fa-
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