Page 509 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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DALI.A MORTE D’ EUMENE A QUEI.I.A RI PIRRO. 499
parenti delle sue vittime, e la trucidarono senza che la venisse
punto meno al suo coraggio imperterrito. .
Allora Cassandro, per legittimare le sue segrete aspirazioni
al trono, sposò Tessalonica. Per salirci senza la taccia d’ usur-
patore età jierò necessario di spengere il giovanetto Alessandro
Acuto che era stalo riconosciuto re; e spengerlo ora a|M>rta-
mente poteva non essere senza pericolo. Cominciò dunque con
allontanare tanto lui che Russane dagli occhi del pubblico
mandandoli nel castello d’ Anfipoli : al momento propizio gli
avrebbe fatti perire. Eseguilo ciò, fondò sul golfo Termaico una
città che nominò Cas.sandrea e che doveniò ben presto la più
importante della Macedonia.
.Polisperconte intanto, unitanoente a Eacida, s’era ritiralo
preso gli Etoli che avevan mandato della truppa alla difesa
delle Termopili. Ma Cassandro lo passò a viva forza; ed entrato
nella Beozia, decretò la ricostruzione di Tebe distrutta ven-
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t’ anni prima da Alessandro. La Grecia applaudì e concorse
tutta a rifabbricar la città; anche dall’Italia e dalla Sicilia fu
mandato, a quello scopo, del ilanaro. Di li Cassandro si mosse
alla volta del Peloponneso. Essendo l’ ismo difeso da Alessan-
dro, figliolo di Polisperconte, condusse le sue truppe per mare.
Obbligò Argo a entrare nel suo partito sottomesse tulle le
;
città della Me.s.senia fuorché Home : per cui a Polisperconte e al
suo figliolo non restava che l’Acaia, Sicione e Corinto. Sparta,
1’ Elolia e 1’ Arcadia erano indipendenti.
Ecco dunque lo stato delle cose nel 313; la famiglia reale,
diminuita di tre persone, e due imprigionate; Eumene, loro
difensore fedele, morto; Cassandro, in potere di quasi tutta la
Grecia e la Macedonia; Antigono, di quasi tutta l’Asia. E questo
già agiva da re sebbene non sen’ arrogasse il titolo. Aveva sta-
bilito, di distanza in distanza, una gran quantità di corrieri e
di segnali di foco per essere informato rapidamente di tutto ciò
che avveniva in ogni parte dell’ impero, e per trasmettere dap-
pertutto i suoi ordini colla stessa rapidità; s’era impadronito
dei tesori d’ Ebbatana e di Susa , e siccome consistevano spe-
cialmente in oggetti d’oro e d’argento, ne aveva fatti monetare
per la somma di 13,000 talenti ; si trovava alla testa d’ un’ ar-
mata di 70,000 uomini; dandogli ombra Pitone, l’aveva fatto
condannare da un consiglio di guerra e giustiziare immediata-
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