Page 529 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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DALLA MORTE DI PIRRO ALLA BATTAGLIA DI SELLASIA. 519
abbaiava tanto forte. Il cacciatore risponde che il cane s’ era ir-
ritalo per lo strepito della campanella e per le fiaccole delle guar-
die che eran passate di sulle mura. 1 soldati d’ Arato, sentendo
questa risposta, supposero che il cacciatore, e con lui molti altri
della citta, fosse d’ accordo col loro capitano , e avesse voluto non
tradirli alla sentinella. Si fecero quindi un gran coraggio e s’af-
follarono alacremente sulle scale. Si presenta allora un novo pe-
ricolo: le scale non gli reggevano e minacciavano di romjiersi. Bi-
sognò, jicr conseguenza, montare a uno a uno o lentamente; e si
il tempo stringeva ; già cantavano i galli , già si vedeva i cam-
pagnoli che portavano le derrate al mercato della citta.
a Arato dunque montò subito dopo che erano montati qua-
» ranta dei suoi soldati : 'aspe‘ttò alcuni altri di quelli che aveva
» lasciato da basso, e andò con loro addirittura al palazzo
» del tiranno. Ci stavano di guardia, la notte, i soldati merce-
» nari. Gli assali improvvisamente, gli prese tutti senza ucci-
» derne nemmen uno, e mandò subito a sollecitare i suoi amici
» di venirlo a raggiungere. Questi accorsero da ogni parte, che
» già faceva giorno. In un momento il teatro fu tutto pieno di
» gente trepidante per 1’ accaduto senza che ne sapesse ancora
» nulla di certo: ma le si fece avanti un araldo, e gridò che
» Arato, figliolo di Glinia, invitava i cittadini alla libertà. Questa
» cosa, e’ la desideravano da gran tempo ; per cui corsero in folla
B al palazzo del tiranno e ci attaccarono il fuoco. I vortici di
8 fiamme che s’ inalzarono furono visti perfino da Corinto; e
8 mancò poco che i Corinti, sorpresi di quell’ incendio, non an-
« dassero in soccorso dei Sicionesi. Nicocle si salvò uscendo di
8 città per certi sotterranei ; accortisi di ciò, i Sicionesi e i sol-
8 dati insieme spensero il foco e si dettero a saccheggiare il
» palazzo. Il saccheggio, Arato non l’ impedì; fece anzi radunare
8 tutto ciò che restava delle ricchezze del tiranno per distri-
i cittadini. Del resto, non ci fu nè morti, nè fe-
8 buirle'fra tutti
8 riti, nè fra gli assalitori, nè fra i nemici: la fortuna ebbe cura
8 che quell’impresa riuscisse affatto incontaminata da sangue
8 civile.
8 Arato richiamò in Sicione , e gli esiliati da Nicocle che
8 erano ottanta, e gli esiliati dai tiranni precedenti, che erano
8 non meno di cinquecento. Era quasi cinquant’ anni che andavan^
8 vagando lontani dalla patria; la più parte ritornarono in un’estro-