Page 526 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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5i6 LEZIONE TRENTUNESIMA.
glielo, scagliò un tegolo sulla testa a Pirro, e l’uccise. Fu una
fine singolare per quell’eroe romanzesco, per quel guerriero va-
lente quanto irrequieto, che era uscito illeso da tanti altri pe-
ricoli.
LEZIONE TRENTADUESIMA.
RALLA MORTE RI PIRRO UNO ALLA BATTAGLIA RI SELLASIA.
Son diverse lezioni che della Grecia non sen’é parlato che
in un modo accessorio, condotti com’eramo in Asia e in Affrica
da Alessandro e da’ suoi successori. Rivolgiamole ora il pensiero
più esclusivamente. Noi troviamo già estinta la potenza di quelle
città che avevano primeggiato nei tempi passati. Sparta, prostrata
dalla battaglia di Mantinea, aveva fatto, in seguito*, uno o due
tentativi di rialzarsi ma invano. Atene aveva mantenuto più a
,
lungo, se non la potenza, almeno il suo splendore: ma t|opo aver
soggiaciuto a vari padroni, cade ora sotto Antigono Gonata a
cui la morte di Pirro assicurò il trono di Macedonia. La stessa
sorte, la subisce la metà della Grecia centrale, Corinto e parec-
chie città dell’Argolide. Vedremo invece sorgere due novi stati
,
l’Acaia e l’Etolia: non per altro però che per gettare un ultimo
lampo prima che la morte s’impadronisse completamente di quella
nazione infelice.
Gli Achei , abitando un paese sterilissimo, chiuso dai monti
e dal mare e colle coste priv'e di porti , avevan vissuto povera-
mente e oscuramente. Ma non è sempre la chiarezza che fa la
vita quieta e felice: e però, mentre gli antichi dodici demi del-
l’Attica erano stati assorbiti, per dir cosi, da Atene; mentre le
dodici città dell’ Eolia e dell’ Ionia, nell’Asia Minore, dopo es-
sersi rese potenti pel loro commercio avevano sciolto 1’ antica
confederazione e s’ erano individuate; le dodici città dell’ Egìalea
(numero misterioso, caro agl’ioni) s’ erano mantenute confede-
rate fino dall’antichità più remota; e in mezzo alle discordie in-
testine che avevano continuamente insanguinatola Grecia, loro»