Page 70 - IL TASSELLO MANCANTE
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ci avrebbe pensato l’indomani. Sì… avrebbe cercato di conoscere

            qualcosa  di  più  sul  conto  di  Sandra,  ma  solo  se  non  avesse
            riscontrato resistenze da parte sua. Non voleva intaccare il loro
            rapporto in nessun modo. D’altra parte, non era poi così strano

            che non gli avesse detto che abitava con un’amica… neppure lui
            le aveva mai raccontato della sua ex-fidanzata. Anche se si erano

            visti spesso, era pur sempre per motivi professionali… in fondo
            non erano in gita di piacere.
            “Non pensiamoci più… domani è un altro giorno” pensò.

            Quella  sera  non  aveva  voglia  di  andare  in  trattoria,  meglio
            starsene un po’ tranquillo. Arrivato a casa tirò fuori dal freezer

            una confezione di ‘4 salti in padella’, che non ricordava neppure
            più  di  avere…  era  scaduta  da  qualche  giorno,  ma  sicuramente
            ancora  buona!  Mangiò  lentamente,  con  un  occhio  al  quotidiano

            comprato quella mattina ma non ancora sfogliato e poi cercò di
            distrarsi  un  po’…  scartata  l’opzione  TV,  con  i  suoi    programmi

            sempre uguali e le fastidiose offerte commerciali che terminano
            domenica,    tirò  fuori  dalla  libreria  un  volume  dalle  cui  pagine
            spuntava un segnalibro, indice che era ancora da finire.

            “Terminerò di leggere questo”  si disse. Aveva  in programma  di
            farlo da quasi un mese e decise che quella sarebbe stata la volta

            buona.  Se  lo  portò  in  camera,  posandolo  sul  comodino,  poi  si
            coricò  e  tolse  il  segnalibro…  era  a  pagina  52,  circa  a  metà  del
            volume.

            Cominciò  a  leggere  ma  fu  presto  sopraffatto  dalla  stanchezza
            arretrata. Chiuse gli occhi e cadde in un sonno profondo.

            L’indomani  mattina,  quando  suonò  la  sveglia,  aveva  ancora  il
            libro in mano, con il pollice infilato tra pagina 54 e pagina 55.
            “Non  riuscirò  a  terminarlo  mai  più!”  pensò.  Però  quella  bella

            nottata di riposo lo aveva rimesso in forma. Si sentiva disteso e
            sereno. E quando il suo collaboratore, dopo aver bussato un paio

            di  volte,  entrò  titubante  nel  suo  ufficio  con  il  solito  foglio  da
            firmare,  si  vide  rivolgere  un  inaspettato  sorriso  e  un  cordiale
            ‘buongiorno’.








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