Page 73 - IL TASSELLO MANCANTE
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“Sì è così. Fai presto tu a scoprire le cose.”

            “Ma è stato un puro caso. Sono rimasto colpito da questa curiosa
            coincidenza.”
            “Beh,  tanto  vale  che  te  ne  parli  un  momento.  L’ho  conosciuta

            l’anno  scorso,  alla  festa  per  il  mio  40°  compleanno.  Lei  ne  ha
            cinque in meno, ma siamo nate lo stesso mese e lo stesso giorno,

            curioso  no?  Cercava  lavoro  e  sono  riuscita  a  farla  assumere  in
            Studio. Ha davvero un carattere meraviglioso… e anche lei lo è…
            ci siamo piaciute subito.”

            “Bene,  sono  contento…  al  telefono  mi  è  sembrata  briosa  e
            pimpante, proprio come te. Ma lasciami aggiungere una cosa…

            hai davvero 40 anni compiuti? Ma complimenti, non li dimostri
            per niente… e ti giuro che non lo dico per complimento.”
            “Grazie…  sei  gentile.  Ma  tornando  alle  nostre  indagini,  mi  hai

            accennato  che  sapevi  dove  cercare  i  nostri  fuggiaschi.  Mi  vuoi
            spiegare?”

            “Volentieri… guarda qui.”
            Ed estrasse dalla borsa una mappa, che dispiegò davanti a loro.
            Ricordi che Roberto aveva riferito di aver sentito, in quell’ultima

            telefonata con Antonio, dopo il rumore dello sparo, cadere a terra
            sia il suo corpo che il suo cellulare?”

            “Si… lo ricordo bene. Lo ha ripetuto anche a me e l’ho riportato
            fin dall’inizio nei miei appunti. E allora?”
            “Allora  ricorderai  anche  che  gli  uomini  della  Scientifica  hanno

            rinvenuto  soltanto  tracce  di  sangue  e  un  bossolo,  niente  altro.
            Per  intenderci…  nessun  cadavere  ma  neanche  nessun

            telefonino.”
            “E’  vero,  adesso  ricordo  anch’io…  ma  questo  come  ci  può
            aiutare?”

            Ti spiego… ogni moderno cellulare, anche se ha il GPS spento,
            può  essere  “tracciato”.    Riassumendo…  Renato  è  stato  in

            gamba…  per  non  essere  più  rintracciato  non  si  è  limitato  a
            spegnere  il  telefonino,  ma  lo  ha  distrutto  completamente…  è
            come  se  avesse  “macinato”  sia  la  SIM  che  l’hardware  con  un

            frullatore. Invece Antonio è stato un po’ meno furbo… dopo aver
            fatto credere a Roberto che il suo cellulare fosse caduto a terra,



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