Page 69 - IL TASSELLO MANCANTE
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diventando pian piano più formali e distaccati. Tanto che quando

            arrivarono,  Luigi  lasciò  la  macchina  in  moto, scese e  le  aprì  la
            portiera  senza  aggiungere  altro…  Aveva  già  abbandonato
            completamente la speranza di farsi invitare a entrare. Lei prese

            la  sua  valigetta  e  cominciò  a  salire  le  scale.  Quando  arrivò  in
            cima,  si  voltò  per  salutare,  con  la  chiave  in  mano.  Ma  proprio

            quando  stava  per  infilarla  nella  toppa,  si  sentì  scattare  la
            serratura  e  la  porta  si  aprì  dall’interno,  lasciando  intravedere
            per  un  attimo  la  sagoma  di  una  ragazza,  che  però  si  ritrasse

            prontamente, spuntando solo con la testa:
            “Oh, ciao. Sei arrivata presto!” poi, scorgendo un’auto sotto casa

            aggiunse “Scusa… non mi ero accorta che non sei sola.”
            “Mi  ha  accompagnata  il  commissario  Rinaldi,  con  il  quale
            collaboro  in  questi  giorni…  sta  andando  via.  Oggi  eravamo

            insieme in un sopralluogo e si è offerto di darmi un passaggio.”
            A quel punto, non poté fare a meno di rivolgersi a Luigi e senza

            entusiasmo lo invitò ad avvicinarsi…
            “Sali soltanto un attimo… ti saluta la mia amica.”
            Lui sorpreso salì sul pianerottolo e la ragazza oltre alla testa fece

            spuntare anche un braccio dalla porta socchiusa, porgendogli la
            mano:

            “Piacere, sono Francesca, l’amica di Sandra… Mi scusi se resto
            qui  dietro… je suis en déshabillé…  mi  preparavo  per  andare  a
            letto.

            “Piacere mio… vado! Non voglio disturbare…”
            “Ciao  Luigi…  grazie  ancora.  Ti  richiamo  domani,  credo  verso

            mezzogiorno. Il meccanico mi ha assicurato che la macchina sarà
            pronta in tarda mattinata. Buona serata.”
            “A  domani  Sandra…  e  buona  sera  anche  a  lei,  signorina

            Francesca!”
            Ridiscese velocemente le scale e si allontanò, sollevato.

            “Meno  male!  Non  vive  con  un  compagno,  un  fidanzato….
            Condivide  l’alloggio  con  una  sua  amica,  magari  dividono  le
            spese… E’ andata bene!... Mi chiedo solamente perché non me lo

            abbia  detto…  Ma  va  bene  così”  pensava  sorridendo,  mentre  si
            allontanava verso casa. Aveva ancora tante domande da fare, ma



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