Page 76 - IL TASSELLO MANCANTE
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“E dai con questo ‘amico’. Bello sentirselo dire, ma… a quando

            un piccolo passo avanti?” pensò ancora una volta Luigi. E mentre
            seduti  in  macchina,  l’una  accanto  all’altro,  in  quel  posto  così
            isolato i pensieri di lui erano tutti per un possibile approccio…

            quelli  di  lei  sembravano  totalmente  rivolti  a  quello  strano
            appostamento. Non staccava un momento gli occhi dal monitor,

            per  vedere  se  fosse  possibile  captare  qualche  movimento.  Era
            talmente  assorbita  da  quell’evento,  che  non  sembrava  neppure
            rendersi  conto  delle  advances,  più  o  meno  velate,  che  il

            commissario le lanciava ogni tanto.
            Lanciava  e  frenava…  cercava  di  far  capire  qualcosa,  sempre

            pronto a fare ‘marcia indietro’… ma non ce n’era bisogno, perché
            lei non percepiva neppure i tentativi di ‘marcia avanti’.
            Quella  situazione  lo  faceva  andare  in  confusione…  seduta  sul

            sedile accanto c’era una delle donne più belle e desiderabili che
            avesse  mai  visto,  i  suoi  ormoni  impazzivano…  e  la  sensazione

            che provava era quella di avere vicino una statua di marmo.
            “Cosa sto sbagliando con lei? Può essere che stia solo recitando?
            Che faccia la simpatica solo per ottenere informazioni utili per la

            difesa del suo cliente, ma in realtà di me non le importi proprio
            niente?” arrivò a pensare, sconsolato.
























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