Page 247 - АЛЬМАНАХ КУХНЯ НАРОДНАЯ ДИПЛОМАТИЯ 2020-2023
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Giuseppe Arcimboldo Autoritratto


                  Sono passati quasi 500 anni dalla nascita di questo grande maestro e l'interesse per il suo lavoro
                  non solo non svanisce, ma diventa sempre più forte.

                  Giuseppe Arcimboldo (1526 o 1527, Milano, Italia - 11 luglio 1593, Milano, Italia)





















                  «Портрет императора Рудольфа II в образе Вертумна» (итал. L'imperatore Rodolfo II in
                  veste di Vertumno) — картина итальянского художника-маньериста Джузеппе
                  Арчимбольдо, написанная около 1590 года.

                  Giuseppe Arcimboldo (1526 o 1527, Milano, Italia – 11 luglio 1593, Milano, Italia) è un pittore
                  e decoratore italiano, considerato uno dei più importanti rappresentanti del Manierismo.
                  Trascorse l'infanzia e la giovinezza a Milano, poi nel 1562 Arcimboldo fu invitato alla corte
                  dell'imperatore del Sacro Romano Impero Massimiliano II a Vienna, e poi servì il suo successore
                  Rodolfo II a Praga. Dopo aver prestato servizio presso la corte asburgica per circa 25 anni,
                  l'artista si ritirò nel 1587 e tornò a Milano, ma continuò a creare opere nello stile prescelto, che
                  inviò a Praga. Per "Ritratto di Rodolfo II nell'immagine di Vertumno" l'artista è stato insignito
                  del titolo onorifico di Conte.
                  Questo ritratto raffigura l'imperatore come il dio delle stagioni e dei frutti della terra, Vertumnus,
                  che era famoso nell'antica Italia. Vertumnus era il dio della trasformazione, dell'abbondanza
                  naturale. Nei tempi antichi, era raffigurato principalmente come un giardiniere con un coltello da
                  giardino e frutta. In questo dipinto, il ritratto dell'imperatore è composto da una varietà di frutti e
                  verdure che personificano la vegetazione e i doni della natura in tutte e quattro le stagioni.
                  L'amico, poeta e storico dell'artista Gregorio Komanini ha descritto questa immagine come
                  segue: “Gli occhi sul suo viso sono le stelle dell'Olimpo, il suo petto è aria, il suo stomaco è
                  terra, le sue gambe sono abissi. I suoi vestiti sono frutti ed erba...”.
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