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nessuna parte, un'interessante leggenda Inca tramandata da moltissime generazioni
                lo descrive invece come una porta capace di trasformarsi in  un vero e proprio
                portale di accesso.
















                Secondo la leggenda  Inca, pare che il primo re-sacerdote, Aramu Muru, abbia
                attraversato il portale grazie ad  un oggetto speciale che ne attivava l'apertura,
                trasformando la pietra in uno stargate; questo stargate sarebbe quindi stato attivato
                con l'aiuto di un disco d'oro. Un disco d'oro "caduto dal cielo", capace di aprire un
                portale interdimensionale.
                Oggi la popolazione autoctona chiama questo posto la Porta del Diavolo e manifesta
                un certo timore  nel costruire abitazioni  nelle vicinanze della  porta; infatti non è
                presente neanche una singola  casa! La spiegazione sta nelle leggende  narrate su
                questa  porta  e sul  loro  comune  denominatore:  persone o  entità  provenienti  da  un
                luogo lontano, dalle stelle o da dimensioni parallele come raccontato nella seguente
                notizia di cronaca.
                Una notte un gruppo di musicisti, dopo una festa con amici, si trovava in cammino
                nei pressi della porta. Ad un tratto, man mano che si avvicinavano, si accorsero che
                la porta era in realtà aperta e  videro un  uomo dal strano aspetto che li invitava
                dentro la sua dimora per un festa. L'uomo infatti era molto alto, con lunghi capelli
                biondi. I musicisti un po' spaventati rimasero allo stesso tempo affascinati dalle luci,
                dal clima festoso, in un contesto in cui tutto era incantevole, bello e invitante. Così
                accettarono ed entrarono insieme allo "straniero", tranne uno che, nel momento in
                cui i suoi compagni stavano  entrando,  si fermò  un attimo ad orinare  dietro  una
                roccia; quando egli terminò si  accorse che la porta era chiusa e tutte le  luci, la
                musica, la festa svanirono. Non rivide più i suoi amici.
                Secondo i teorici degli antichi astronauti, questa porta era un'estremità di un tunnel
                spazio-temporale, una sorta di portale che collega ad un'altra parte dell'Universo o
                ad un'altra dimensione.
                Esistono molti manufatti antichi di persone che attraversano passaggi o strane fonti
                di energia e bisogna tenere conto che gli uomini dell'antichità non conoscevano la
                tecnologia, proprio come noi oggi cerchiamo di capire se è possibile realizzare un
                tunnel gravitazionale.











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