Page 164 - avatar gladiatori degli idee_Active
P. 164

una delle isole dell'area. Pohnpei, del resto, gioca un ruolo nei Miti di Cthulhu come il
               luogo dove furono trovati testi inerenti a  R'lyeh.  August Derleth, approfondendo il
               discorso  iniziato da  Lovecraft, ha  ammesso  nei  suoi  testi la  possibilità che  la città
               possa coprire, sotto gli abissi, la maggior parte degli oceani terrestri, «dalla costa
               nord del Massachusetts alle isole perdute della Micronesia».
               Il cosiddetto bloop,  un suono  gigantesco dalla frequenza  ultrabassa, e di  origine
               ignota, è stato captato a più riprese nell'estate del 1997 dal National Oceanic and
               Atmospheric Administration (NOAA) ed è stato localizzato  proprio  presso il luogo,
               non lontano dalle coordinate qui esposte, in cui, secondo il mito di Cthulhu, si
               troverebbe la città di R'lyeh.







































               Quando  R'lyeh comparve nel racconto di  Lovecraft Il richiamo  di Cthulhu, la sola
               porzione della città che emerge dalle acque è un singolo "odioso monolito coronato
               da una  cittadella" nella  quale Cthulhu  è tumulato.  Gli uomini avvicinatisi hanno
               soggezione di quella pura e semplice immensità  della città e della spaventevole
               suggestione delle sue gargantuesche statue e dei bassorilievi.
               La città è  un panorama  di "ampi angoli e superfici di pietra ... troppo grandi  per
               appartenere a qualcosa proprio di questo pianeta, ed empie quanto orrende immagini
               e disturbanti geroglifici." La geometria  di R’lyeh è "anormale, non euclidea e
               repulsiva, che sa di sfere e dimensioni diverse dalle nostre."
               Lovecraft,  spesso malato da  piccolo,  sostiene che il suo lavoro fu ispirato
               dall'esperienza  dell'orrore vissuta attraverso gli incubi. Forse quegli incubi erano
               proiezioni della  sua coscienza  in un  mondo metafisico, una dimensione parallela
               popolata da quelle stesse entità da lui descritte e che gli Aditi di Ubar, conoscevano.




               164
   159   160   161   162   163   164   165   166   167   168   169