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Fu infatti Enki ad avvisare Noè (Ziusudra nei miti originali sumeri) dell’imminente
               disastro  permettendo  lui di  mettere in salvo il suo  popolo e il  patrimonio  genetico
               necessario al sostentamento futuro di una umanità ritornata allo stato primitivo.
               Gli  Anunnaki,  dei  dell’uomo  primitivo,  si riunirono  pertanto in assemblea per
               decidere cosa fare in quei secoli di cessazione dell’utopica età dell’oro; bisognava
               rimboccarsi le maniche e ricominciare da capo e per farlo si rese necessaria la
               suddivisione del pianeta martoriato dal Diluvio in zone di influenza per organizzare al
               meglio una efficiente ed efficace ‘ricostruzione’.
               Ed ecco che a un  Anunnaki toccò il controllo  dell’Egitto e degli uomini  di quella
               regione, a un altro la Valle dell’Indo, a un altro il Sudamerica e così via.
               Ed ecco l’inizio della “Rinascita”, ovvero del trasferimento delle conoscenze
               tecnologiche, ma soprattutto sociali, alle comunità tribali umane che giravano nella
               zona. Agricoltura, scrittura, astronomia, economia, politica e un corpo  di leggi: le
               prime società andavano formandosi e,  più queste si ampliavano più i superstiti di
               Atlantide andavano ritirandosi… lasciando  alcuni ‘inviati speciali’ destinati  a
               trasferire all’uomo quella che il Progetto Atlanticus descrive come “L’Eredità degli
               antichi dei”.
















               Ma uno dei generali Enliliti, ricordato successivamente come Yahweh, venne escluso
               da questa  assegnazione di  popoli e nazioni per via  del suo particolare carattere,
               vendicativo, invidioso, estremista.
               L’oltranzista enlilita Yahweh decise pertanto di riconquistare quello che in cuor suo
               gli spettava di diritto, un popolo e una nazione. La prima scelta di Yahweh cadde sul
               popolo  degli aditi della città di  Ubar, nella penisola arabica,  ma il loro  rifiuto lo
               costrinse a volgere lo sguardo altrove… ovvero sulla stirpe di Abramo della città di
               Ur  al  quale  popolo,  che  divenne  il  SUO  popolo  eletto,  promise  una  terra  e  una
               discendenza più numerosa delle stelle del cielo.
               La storia di Abramo, del popolo ebreo e del suo rapporto con Yahweh, è descritta con
               dovizia  di particolari nei libri dell’Antico Testamento.  Quella  del  tentativo  di
               approccio da parte di colui che diventerà il dio degli israeliti con la sua prima scelta,
               gli Aditi, un po’meno.
               La  misteriosa città di Ubar, anche nota come Hiram dalle mille colonne, sembra
               essere un luogo ammantato da notevole mistero. Conosciuta anche come “Iram delle
               Colonne”, Aran o Ubar, si trovava nella Penisola Arabica ed era una città mercantile
               edificata nel deserto del Rub’ al Khali, il più grande deserto di sabbia del mondo.
               La tradizione narra che la città sopravvisse dal 3000 a.C. fino  al I secolo d.C.,
               arricchendosi anno dopo anno grazie a un florido commercio; successivamente se ne



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