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Anche la produzione di olio, ricavato dalla tipica oliva Roggianella che
            produce un olio molto meno acido degli altri olii, era un’attività lavorativa
            caratteristica e profittevole della nostra cittadina.

            Bisogna tenere presente, però, che - come si accennava - il mercato era
            circoscritto alla stessa Roggiano o, al più, esteso agli altri paesi della Valle
            dell’Esaro. Ecco  perché, seppure Roggiano  fervesse di mestieri e
            pullulasse di abitanti industriosi, non si riusciva mai a raggiungere lo stato
            di ricchezza.

            I Roggianesi sono sempre stati lavoratori infaticabili. Immancabilmente,
            ogni mattina, sostavano alla Torre dell’orologio una ventina di persone in
            attesa che il fattore della baronessa Longo, che abitava al Vaglio (al di là
            dell’arco che oggi si trova in  prossimità del dismesso Cinema Italia di
            Paduano), reclutasse fra di loro qualche eletto da impiegare alla giornata
            nei campi della baronessa.

            Tuttavia, a Roggiano, non c’erano solo dei veri e propri mestieri riconosciuti
            come  tali  ma erano diffuse anche tante attività di ripiego dalle quali si
            riusciva a ricavare qualche lira.

            La compravendita avveniva tramite il baratto, così fu possibile la diffusione
            di  occupazioni  che  non  si  possono  catalogare  come  mestieri  ma  che
            permettevano ad una famiglia di sostentarsi o, meglio, arrangiarsi.

            “U zinzularu”, ad esempio, raccoglieva stracci e dava in cambio poche lire
                                 oppure qualcosa di suo.



                                    Settimio Prezio Nato a Roggiano nel 1939, è un docente
                                       in pensione che ha prestato servizio nella  scuola
                                         primaria per  38 anni. È autore di numerose
                                          pubblicazioni: “La favola di Viola in vernacolo”,
                                          “Miscellanea   su   Roggiano   Gravina”   e
                                           “Frammenti di memoria. Scuola e società a
                                            Roggiano   Gravina   dal   fascismo   alla
                                            repubblica”.




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