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di tanti altri e siccome <love(Je lui slesso c0n:vincersi peì s1ione della bile resasi difavalà ed afler.ata nei suoi com•
felici ritmlt·amenli ollenuti colla cura anliiflogis~ica ianl@ ponenti;, dal rammollimento dell!l ' milza.; dall'adiposit§
negli ·ammalati civili, quanto neg·li Speciali Militar.i. del feg}tO; dal-la flacidilà del cuore; ecc.
L'autorità dei F11ank Pietro e Gius~ppe, di Borsieri e . Il Doti. Arella dichiar..ò esserie per lui la febbre tiroi-
d'all•r:i ehe eselud@no' dall)a febbre Uifoidea l'element0 ffo • dea sin0nima <l'enterite f@lllieo'lare e ci:eder,e per ciò che
gislico fu opposta dar} Ji)0~l. Pizz0rno alle ;iutonilà, citate sien~i confuse alt•re malattie . con ·quella qua_ndo la si afr•
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dal .l])oll. Peretli, àmmetlendo pe·rò1' .che , se· tale volt{l si ferma~ esistente senza l'alter{IJiooe delle ghiandole del
rin:vengono nelle necroscopie org,ni-tocchi di congestione Peyer; disse ch'egli nel lungo suo servizio degli Spe~ali
o di flogosi, ,debbonsi queste piuttost0 considerare s1c- Militari ebbe occasi0ne ,di convincersi che la sede di que-,·
c 0 me- complicaz.h!lOi, oon quale eaijsa dlìcient 1 e iilellla fieb- sta malattia ò sempre nel · Ìerzo infetiore del!' intestiiao
bte· tifoidea: sostenne. ql!l,indi che le lesioni delle ghian- i,Jeo, consiste in un'altera.zi0ne delle ghiandole del Perier,
dole del Peyer cosi sovente messe in campu' dai sosteni- è d'indole _infiammatoria e· che, quando non si perv(eno
tori dell'indole infiammatoria della febbre in discussione , con attivo metodo antiflogistico ad ottenerne la risolu-
all!r,o non sono fuoi'chè uno ·dei modi, d' e limi-nazione del zione, pas!lano le delle ghi'andole alla· suppurazi,,me ed .
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pril!Cipio m0rib0s,o, dei , quali la natQra si serive siccòme· all'ulcerazi@ne , si0c0~e accade in 'circ@stanze hilen_t,iehe
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a·ccade nelle ,pustole del vaiuolo: s'ostenne allres} che per· le malal'lie infiammatorie d'aHri organi·: di_sse che
l'eruzione rosea da cui ~i 110,vente è accomrpag,nala la in questo suo modo di pensare lo confermarono le ou·
febbre Liifoidea non al~ro _erca al suo giurlizio fuorchè un mevose necroscopie le quali non ismllnlirono mài la pre- ,
epifenomeno su _cui non si può fondar alcun ei:iteri0 di senza dèll'-enterite follico[ai-e negli ammalati morti' di
p~onastico ,, pe11chè puà esiste11 e neo esister e pl!lò 11i- -èebbre ~ifoidea, lasciandogli ,sempre scorger.e le &~1i,a11-
scontrarsi tanto ,n•ei p!ìimordii del male , quante nel suo dole del Peyer • infiammate nei primi giofni , s_uppur~l•
progresso o-·verso il suo finire , mentre nel tifo le petrc- ed ulcerate· nei successivi stadi i ; che lo. confenma-ro~o
chie son al solito di sinistr0· presagio, eziandiÒ l'utilità del salasso _ e la crosta flogistica del-
li Dott. Mòuini sottopose in seguito all'allenzione doi sangQc} nella pluFalità dei casi ed io sul principio· dì
(Coliegbi il su0 mede, ~i pensa,r,e- su la pauologi-a di que- malatUia., mentre a malalliia inno.lt11ala cioè· nello stadlio
s 1a febbi:e: dichiarò egli che, qualunque sia la causa pro- di s U(JpUlìazione e d'ulcerazione, se per. la sÒpraggiunta
dullrice di cotesta mala.nia I quand'essa nc•n uccide pron infiammazione seeondaria dei polmoni, del cervellò o di
tan,ente l'iofrrrno e concede perciò il tem_po necessario altre parti importan[j -trovossi nella dura necessità ~i. sa
aHa· reazioD'e, dà srmpre luogo a)la flogos·i la· quale nel lassare, osservò sempre il sangue cang_iato di' oatuva ·e
maggioFe nume,o. dei casi ha sede nel tub0 gasl110-einle· , disciolto per l' assorbii@· pus che, portato· in cirtolo,
rfoo . e , pri1ncipalmeiite nel di lui sistema ghiandolare : • · , valse nel suo _passaggio ad infiammarn le ghiandole me•
d,is1e -che questa flogosi è sempre l'elemento il pilli im-- . s·enteriehe, a lçder il fegato ed a contaminare suècessi•
p0rlante ed il più pericoloso di questa S'lileciale foHria varnenle l'animale economia ,· profondamente alterando
di ma.lallia. A pr.ovare ~oi ..l'imlole infiammato11-ia di - la çrasi dél sangue. Espose ad ulti'mo còme nori potes~e ,
questa lelil_ione, olti11e all'a,ppoggfo d'una ·serie numer.osi's- assen~ir all'idea clii considerare la foobre tifoiflea • qual~"
si ma cl' llllustri Patologi antichi e moderni ·, oltre alla sin- malallia esantematica da rassomigliarsi al vaiuolo, per.ché
tomjltologia del monbo descritta nelle Opere che trattano - questo ha un altro modo d'esistenza ed è· eminentemente
del 'medesimo·, oltre ai risultamenti <lell'Analemia Paro con'tagioso; il quale carallcre -non va necessariamente
l·ogica , iii I>obL Mollini addusse la w110pria s,perieh,za e unito coll'esistenza della febbre tifo.idea, giacché _in nes·
le osservbi@n 1i da lui raccolte ·: espose cli fat,ti come, es.. ' sun0 $pedale, io nessun temp0 dell'anno la notò .ç,gli mai
sendo, egli stato_. per beo due volte· tocco da questa malàl· contagiosa nè mai la vide comnni.carsi agli ammalali vi-
lia, ne guarì ciascheduna Yol1a rol melodo antiflogisbico, cini , mentre che art.ifizìalmenle ,pnò essere p-rovocata
adoperato però col~e dovute cautele, e 'c0me per lo slesso :.. negli animali col mezzo di calli vi ali·rpe~li, d'aria mal-
inetoùo avesse oltrnut0 fel1icissimi riSU1lta~i i'n. ciriql'le al- s.~nà, ecQ.·,, ciò chtf 11011 accade nella· pFo_duZiùne del
tre pe~s011e della sua famiglia : riferì fiualmenbe· che dei vaiu0lo il quale h1i I~ ragiene spec-iale di sua esistllnia
tanti ammalati da lui curaH nello Spcùale di Brescia eà in uno speciale contagio.
in altre locafoà ne! metodo di cura non si dipartì eglj Conchiuse ricapitojaodo che la febbre. tifoidea non è
nìai daf e onceHo 'flogistico d,ella mala~tia, v.0gliasi pr,imi- sostenut[l necessariaml)nte da conta,gio o da .altro ~nte
tivo 0 seeondario , abbcncl'lè sia: stato alc1m:e volte in- ipotelic0 0d ir,mmaginari0 e che le alterazion'i de.Ile ~hi_ao:
d01to a v aria11e--,la cu,ra giusta le d1ivef\se cli1nid1e co·n1iin - dole del Peyer non sono g,ià un effello. della malaltia,
ge11Ze èioè non cselndendo lulli gli al\Fi sussidii teràpeu- ma bensì la causa •e l'elemeolo essenziale della febbre ti·
ticì che nei singoli casi polesser esser indicati. foidea la quale perciò ha per prima sua- sede l'intes~ino
li Dollt. Bgbbio appoggiando l'opinione del preopinante ile@ o pe11 c0ndiq;ione patologica l'infiammazioo·e e la sup-
f.e~e nolalle che llien di spesso si €onf0nde- la Féblìre t,i- pirnazione o l'ul·cer.azi0ne deJ.le ghiando.le del PeYreF , se·
foirdea collo staio tifoideo , consecuti,•o adi ,infiammazioni: cando eh~ s·i considera nel primo !J nel secondo suo stadi~.
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la quale cgsa non poteva non toun·arc dannosa ,nell'appli•
eazi one dei compensi terapel!ILici da adoperarsi.
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11 Dott'. -Peluso sostenne in vece la teor'ia· del Doll.
Piz.zorno ghulicand@ la ftbbrc Ji,f0idea q1rnle mani'festàzi0ne
d~un'alterazìone ùel sisle_ma vegetativ0 ci0·è d'una le•
siooe profonda e generale di tutli gli nmori de'll'0rgani•
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smo, siccome si può comprovare dal 1 1is•pezione del sa,ngue
ehe si ,,presenta disciolte, diffluente , neraslili@; da_ll'ispe-