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1.5 Quando i neuroni specchio non funzionano: il caso dell’autismo
L'autismo è una grave malattia che impedisce di vivere in società (Figura 5). La malattia
inizia nella prima infanzia ed è caratterizzata da diversi sintomi: i bambini autistici si
isolano e non cercano di comunicare con gli altri, hanno difficoltà ad interpretare le
emozioni altrui e a capire quando le manifestano, possono avere capacità verbali limitate,
la loro conversazione, infatti, è difficoltosa e in molti casi manifestano un interesse
ossessivo nei confronti di un tema, un'attività o un gesto ripetitivo. Una delle maggiori
anomalie degli individui autistici è l'incapacità di costruire una “teoria della mente” degli
altri. Secondo questa supposizione, nel nostro cervello esistono circuiti che permettono di
elaborare il funzionamento del cervello altrui.
Negli anni novanta quando furono scoperti i neuroni specchio alcuni ricercatori si chiesero
se anche l'autismo fosse implicato con i neuroni specchio. A tal fine V. Ramachadran e
collaboratori, all’Università della California di San Diego hanno rilevato correlazione tra
autismo e onde μ (mu) rilevabile dall'analisi elettroencefalografica.
Nei non affetti da autismo le cosiddette onde μ risultano bloccate sia quando la persona
compie un movimento volontario e sia quando osserva qualcun altro fare lo stesso
movimento. Quindi la registrazione del blocco delle onde μ è un sistema semplice, non
invasivo per rilevare la funzionalità dei neuroni specchio.
«L'esperimento ha paragonato l'elettroencefalogramma di dieci bambini autistici con quello
di controllo di dieci bambini sani. La registrazione dell'attività elettrica è avvenuta in due
fasi: nella prima fase; i bambini hanno eseguito alcuni movimenti con le mani, mentre
nella seconda; hanno osservato un filmato in cui gli stessi movimenti erano eseguiti da
un'altra persona. Nella prima fase; gli elettroencefalogrammi dei due gruppi non
mostravano differenze sostanziali: durante i movimenti le onde μ risultavano bloccate sia
nei soggetti sani sia nei malati, e quindi i neuroni specchio si attivavano normalmente.
Invece nella seconda fase, di osservazione dei movimenti altrui, le onde μ erano bloccate
soltanto nei bambini sani, ma non in quelli autistici. I risultati hanno dimostrato dunque
che negli individui autistici c'è un deficit del sistema dei neuroni specchio.
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