Page 12 - psicobiologia_dell'empatia
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1.4.2 PET (Positron Emission Tomography)
«La Tomografia a Emissione di Positroni è una tecnica che permette di misurare l'attività
metabolica del cervello, producendo una mappa cerebrale di tale attività.
Per effettuare la PET occorre iniettare nel circolo sanguigno del soggetto, un marcatore
radioattivo che è stato precedente incorporato in una molecola, per esempio di
fluorodeossiglucosio, il tipo di isotopo radioattivo scelto deve avere breve “emivita”.
Inoltre durante il decadimento, il radioisotopo scelto deve emettere un positrone (un
elettrone con carica positiva). Dopo l'iniezione del radioisotopo bisogna aspettare che la
molecola radioattiva si concentri nel tessuto di interesse. Più la regione che si vuole
studiare sarà attiva metabolicamente, maggiore sarà il consumo di tale molecola e quindi la
sua concentrazione in tale regione. Quando il radioisotopo instabile decade, emette un
positrone che si “annichila” con il primo elettrone che incontra. L'annichilazione di
positrone ed elettrone produce una coppia di fotoni che si muovono in direzioni opposte;
uno speciale rilevatore che circonda il corpo del soggetto registra l'arrivo dei due fotoni, e
dalla loro posizione è possibile ricostruire la “geografia” della regione cerebrale da cui la
coppia di fotoni è stata emessa. Lo scanner utilizza quindi la rilevazione delle coppie di
fotoni per mappare la densità dell'isotopo nel cervello e per costruire immagini di sezioni
separate fra loro da 5 millimetri. La mappa, elaborata da un apposito software, rappresenta
l'area cerebrale più attiva, nella quale l'isotopo radioattivo si è maggiormente concentrato.
Solitamente il software colora la mappa con vari colori, corrispondenti a diversi livelli di
attività.
La PET è una tecnica usata anche in medicina e nella ricerca biologica; in oncologia è utile
per localizzare le metastasi di un tumore, mentre in neurologia serve per la diagnosi di
malattie cerebrali come il morbo di Alzheimer.
La PET ha permesso di studiare diverse funzioni del cervello, ma gli alti costi di
produzione dei radioisotopi a breve emivita, ne limitano l'utilizzo; inoltre, per utilizzare la
PET per studi scientifici, occorre ottenere una speciale autorizzazione per l'iniezione del
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materiale radioattivo nei soggetti sperimentali.» (Rizzolatti G., Vozza L., 2008)
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Nella mente degli altri. Rizzolatti G., Vozza L., P. 38 Zanichelli Editore. 2008
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