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1.4.2 PET  (Positron Emission Tomography)


                  «La Tomografia a Emissione di Positroni è una tecnica che permette di misurare l'attività
                  metabolica del cervello, producendo una mappa cerebrale di tale attività.

                  Per effettuare la PET occorre iniettare nel circolo sanguigno del soggetto, un marcatore

                  radioattivo  che  è  stato  precedente  incorporato  in  una  molecola,  per  esempio  di
                  fluorodeossiglucosio,  il  tipo  di  isotopo  radioattivo  scelto  deve  avere  breve  “emivita”.

                  Inoltre  durante  il  decadimento,  il  radioisotopo  scelto  deve  emettere  un  positrone  (un
                  elettrone con carica positiva). Dopo l'iniezione del radioisotopo bisogna aspettare che la

                  molecola  radioattiva  si  concentri  nel  tessuto  di  interesse.  Più  la  regione  che  si  vuole
                  studiare sarà attiva metabolicamente, maggiore sarà il consumo di tale molecola e quindi la

                  sua  concentrazione  in  tale  regione.  Quando  il  radioisotopo  instabile  decade,  emette  un

                  positrone  che  si  “annichila”  con  il  primo  elettrone  che  incontra.  L'annichilazione  di
                  positrone ed elettrone produce una coppia di fotoni che si muovono in direzioni opposte;

                  uno speciale rilevatore che circonda il corpo del soggetto registra l'arrivo dei due fotoni, e

                  dalla loro posizione è possibile ricostruire la “geografia” della regione cerebrale da cui la
                  coppia di fotoni è stata emessa. Lo scanner utilizza quindi la rilevazione delle coppie di

                  fotoni per mappare la densità dell'isotopo nel cervello e per costruire immagini di sezioni
                  separate fra loro da 5 millimetri. La mappa, elaborata da un apposito software, rappresenta

                  l'area cerebrale più attiva, nella quale l'isotopo radioattivo si è maggiormente concentrato.
                  Solitamente il software colora la mappa con vari colori, corrispondenti a diversi livelli di

                  attività.

                  La PET è una tecnica usata anche in medicina e nella ricerca biologica; in oncologia è utile
                  per localizzare le metastasi di un tumore, mentre in neurologia serve per la diagnosi di

                  malattie cerebrali come il morbo di Alzheimer.
                  La  PET  ha  permesso  di  studiare  diverse  funzioni  del  cervello,  ma  gli  alti  costi  di

                  produzione dei radioisotopi a breve emivita, ne limitano l'utilizzo; inoltre, per utilizzare la
                  PET per studi scientifici, occorre ottenere una speciale autorizzazione per l'iniezione del

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                  materiale radioattivo nei soggetti sperimentali.»  (Rizzolatti G., Vozza L., 2008)

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                    Nella mente degli altri. Rizzolatti G., Vozza L., P. 38 Zanichelli Editore. 2008


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