Page 207 - LA SICILIA - Cesare Ferrara
P. 207
27) Misu o suli arrimuoddha, e nall'acqua si fà tisa.
Messa al sole si flette bene, mentre in acqua diventa dura.
28) Mi sapiti riri qual'è ddha cuosa, ca iornu e nuotti mai
s'arripuosa.
Mi sapete dire qual'è quella cosa, che giorno e notte mai si
riposa.
29) Havi u bustu ri lignu, a panza ri pieddhi e va cantannu
vaneddhi vaneddhi.
Ha il busto di legno, la pancia di pelle e va cantando per tutte
le stradine.
1) Il ficodindia.
2) Il palazzo è l'anno, le dodici porte sono i mesi, le trenta fer-
mature sono i giorni di un mese, le ventiquattro chiavi sono le
ore del giorno.
3) La penna.
4) Gli spaghetti, li immergi rigidi e li esci afflosciati.
5) Cavallo, carrozza e cocchiere.
6) L'erbaccia sdradicata con la zolla di terra, l'ho battuta e
ribattuta per togliere la terra dalle radici, poi l'ho lasciata li a
seccare.
7) L'ago e il cotone.
8) Il mare, la barca e i pescatori.
9) Gli asparagi.
10) La lettera.
11) La candela accesa.
12) L'uovo.
13) La voce.
14) La strada.
15) La scrittura.
16) Il pettine.
207