Page 11 - Il Decamerone Moderno Vol. II
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troppo a lungo. Troppo a lungo. Quando l’hanno sbarcato, a
          quel punto, avrebbe avuto bisogno della terapia intensiva…».
          «È così per tutti – disse lei – è così per tutti. Fino al giorno

          prima,  magari,  non  sembri  grave.  Poi  ti  esplode  tutto
          all’improvviso.  E  lì  te  la  giochi.  Evidentemente  la  terapia
          intensiva non gli è bastata…».

          «Magari fosse così – sospirò il ragazzo – magari… è che la
          terapia  intensiva  non  l’ha  nemmeno  vista,  capisci?  Non
          avevano  un  posto  libero.  O  forse,  se  c’era,  hanno  preferito
          darlo a qualche persona più  importante. È questo che mi fa
          stare  così  male.  Se  lo  avessero  intubato  subito,  se  avesse
          potuto contare sulla respirazione assistita, se…».

          Lei sbuffò.

          Apertamente.

          «Non si può vivere di se e di ma. Non si può. Già è difficile
          tirare avanti. Già non sappiamo se e quando potremo uscire.
          Non  abbiamo  idea  di  quando  potremo  sposarci.  E  che
          diamine.  Dobbiamo  metterci  a  farci  dei  problemi  per  una

          storia di cui nemmeno abbiamo dati certi. È toccato a lui. Se
          fossi  partito,  magari,  sarebbe  toccato  a  te.  Io  non  capisco.
          Dovresti essere felice, sentirti fortunato. O miracolato, meglio
          ancora.  Guarda  che  la  gente  di  mare,  visto  che  ne  parli
          sempre, portava gli ex voto in chiesa, quando si salvava. Era
          contenta. Mica stava lì a ripensare perché qualcun altro non
          fosse ritornato…».


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