Page 267 - Il Decamerone Moderno Vol. II
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esattamente come aveva fatto il marito. Lo invitò a non
provare invidia, ad avere pazienza.
«C’è pieno di prati – gli disse – e sono tutti nostri. Ormai c’è
solo da aspettare che finisca tutto. Correrai quanto vuoi,
andremo anche al mare».
«E nel frattempo – disse a sorpresa il padre – vi invito tutti nel
mio sottomarino giallo. A guardare le stelle».
Mamma e figlio pensarono che il papà volesse raccontare loro
una fiaba. La donna, a dire il vero, pensò istintivamente ai
Beatles, alla canzone Yellow Submarine, che avevano cantato
tante volte insieme.
L’uomo fece cenno di sì, ma al tempo stesso di no.
«No no – disse – qui non ci sono storie da raccontare o
canzoni da cantare. Il comandante invita l’equipaggio a
seguirlo. E se qualcuno soffre il mal di mare, peggio per
lui…». Il viaggio fu breve. La casa era molto piccola, il
terrazzino era lì accanto. L’uomo spense le luci e schiacciò un
piccolo interruttore. Sul balconcino si illuminò una curiosa
struttura a forma di siluro, tutta gialla, con tre seggiolini
spartani. Attorno, tutto fatto di compensato, dipinto di blu,
c’era un cielo, che riportava le principali stelle della volta
celeste.
«Tutti a bordo, prima le donne ed i bambini…».
«Siamo noi! – disse la moglie – andiamo, andiamo».
Seduti lì, in quel mare infinito, con le lucine di Natale
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