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LUNA DI MIELE
1l matrimonio con la divisa di marinaio mi porto’ una brutta
sorpresa! Non era bianca, ma blu. Eravamo nella stagione
invernale. Mi consolai pensando che 1’estate non era lontana.
In preparazione al solenne giuramento, le reclute erano tenute
sotto pressione con scuole di teoria di navigazione, marce e
contro marce, modo di comportarsi in caserma e fuori e poi
fare conoscenza ed amicizia con i compagni di naia. Di giorno
non si aveva tempo di essere tristi e di pensare a casa. Nelle
ore di libera uscita sembravamo dei ragazzoni in vacanza,
spensierati e burloni, tra di noi naturalmenete, perche’ con i
“vecchi” dovevamo filar dritto!.
Ma quando la tromba.. della ritirata ci gettava sui giacigli duri
della caserma, allora la faccia triste e dolce di mamma, quella
seria e preoccupata di papa’, e tutte le care fisonornie dei fa-
miliari ed amici, con il profilo dei monti e delle strade tra le
quali si era nati, sfilavano nella mente e ci spremevano qual-
che lacrima. Feci conoscenza con una malattia che non cono-
sce medicina; la nostalgia. Meno rnale che eravamo stanchi e
di costituzione sana, si dormiva facilmente e volentieri. La
sveglia ci prendeva sempre afl’improvviso.
Nel giorno del solenne giuramento per le camerate delle re-
clute c’era un vocio, un agitarsi, uno scoppio di risate, che
non e’ facile immaginare al di fuori delle caserme militari.
C’era stata data la divisa, non bianca ma blu-.scuro-marina,