Page 38 - Per-colpa-di-quella-divisa-bianca-da-marinaio_Neat
P. 38

nuova, fiarnmante, da grande occasione e spogliatici dei panni
          ruvidi casalinghi, cuciti da mamma, con gioia e rispetto pa-
          triottico  ci  infilarnmo  nella  gloriosa  divisa  di  marina.  Non
          finivamo   di guardarci allo specchio, e tra di noi. Dicono che
          le donne sono vanitose ma non come i marinai!

          Squillo’ la tromba e ci precipitammo nel cortile della caserma.
          Ci misero sull’attenti, ci passarono minuziosamente in rivista
          per vedere se ogni bottone era abbottonato, se tutto filava in

          modo perfetto e quindi scatto’ la fanfara del reggimento.
          “Attenti...  avanti...  march.!”  Ci  movemmo  come  un  sol

          soldato, in perfetta sincronia. Penso che un po’ di disciplina,
          militare farebbe bene anche oggi ai miei nipoti e pronipoti. In
          quel  momento  pensavo  alle  prime  marce  fatte  con  il  caro
          maestro Vitanza, cosi’ scapigliate ed interessanti.

          Fummo inquadrati nella piazza d'armi, perfette pedine in uno
          sciacchiere umano, e quando la tromba diede l’ordine dell’al-
          zabandiera scattammo sull'attenti e ci irrigidimmo nel saluto
          militare.  La  gloriosa  bandiera  della  marina  italiana  saliva

          lentamente  fluttuante  nella  brezza  di  primavera.  Ero  com-
          mosso!  Debbo  dire  di  piu’,  ero  incantato!  La  dura,  triste,
          crudele ed anche sporca vita militare anche allora aveva dei
          momenti da incanto, che non si dimenticano mai.

          Ero marinaio! Lo scrissi a casa, come meglio potevo, andai in
          uno studio fotografico e posai con la mia divisa bluscuro, e
          mandai la foto a casa! E quando si usciva la sera, mi guardavo
   33   34   35   36   37   38   39   40   41   42   43