Page 304 - Lezioni di Mitologia;
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Verso il mare dà volta impaurita.
Fugge nel tempio ognun. Prole d'eroe
Yera, Ippolito sol frena i cavalli:
Afferra i dardi, incontra il mostro, e larga
Piasra nel fianco con la man sicura
Gli apre. Per rabbia e per dolore il mostro
Verso i destrieri si rivolta, e cade,
E. loro offre muggendo ardente gola,
E fiamma gli ricopre, e fumo, e sangue.
Gli trasporta il terror, son sordi al freno
E alla voce: l'eroe frenarli tenta,
E per, sanguigna spuma è rosso il morso.
Fama è che un nume nel tumulto orrendo
Pungea di sproni il polveroso fianco
Ai corridori fra l'acute rupi
Precipitati dal timor: già l'asse
Cigolando si frange, e volar mira
In mille parti lo spezzato carro
Ippolito sicuro, e cade avvinto
Ei stesso nelle briglie. Ahi! scusa il mio
Dolor: causa mi fìa d'eterno pianto
Questa immagin crudele. Io vidi, io vidi
Dai destrier che la sua mano nutria
Strascinato quel tuo misero figlio.
Richiamarli volea: terror la voce
Accresce a loro: una ferita sola
Son le sue membra: di querele e gridi
Risuona il piano. Si rallenta alfine
La fuga, e stanno ver la tomba antica,
Che dei regi avi suoi l'ossa nasconde.
Sospirando vi corro, e m* accompagna