Page 309 - Lezioni di Mitologia;
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      nirne a capo   è  singolare.  Distese  sulla  sommità
      delle colonne  certi gran sacchi ripieni di rena: poi
      lasciando scorrere leggermente questa sabbia, ven-
      nero  gli  architravi  a  prendere  insensibilmente  il
      loro posto.  Chersifrone   ebbe maggior difficoltà a
      collocar una pietra di maggior mole sopra la porta
      del tempio.  »
         Crederebbesi che Plinio, mancandone la     relazio-
      ne, avesse immaginato in qual maniera era riuscito
      a situare questa enorme macchina: ma invece di que-
      sto riferisce freddamente e con serietà una visione
      dell'architetto,  al quale apparve Diana esortandolo
      a farsi animo  : e dice che  il seguente mattino   vi-,
      desi la pietra discendere da per se stessa, e adat-
      tarsi nel luogo in cui   si dovea collocare. Si potrà
      ben credere che   il tetto del tempio fosse di tavole
      di cedro, conforme    avverte lo  stesso  autore  ; ma
      non so se vorremo prestar fede a ciò      ch'egli dice
      della scala, per cui salivasi sino alla cima del tetto
      e ch'era fatta d'un solo tronco di vite, quantunque
      nei terreni dell'Asia ingrossi e cresca a dismisura.
      Né Chersifrone   , né  il suo figliuolo Metagene  ter-
      minarono un' opera così grande     e magnifica. Altri
      architetti vi travagliarono,  e ben 220 anni di tempo
      ci vollero prima che fosse interamente compita.
         Dovevano   le ricchezze  di questo  tempio   essere
      immense, giacche tanti re contribuirono ad abbel-
       lirlo: nò in Asia vi era cosa  piìi f^^mosa di questo
       edificio, non tanto per la divozione, quanto pel gran
       concorso di gente che portavasi ad Efeso. Quel che
       racconta San   Paolo della sedizione tramata dagli
          NiccoLiNi. Lez. di Mit. ecc                 38
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