Page 326 - Lezioni di Mitologia;
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— Diana con molte mammelle adoravano quei
d'Efeso, non quella cacciatrice, che tiene l'arco ed
è succinta , ma quella multimammia che i Greci
chiamano 7:oivuor.7Toy^ affinchè con quella effìgie an-
cora mentissero esser lei la nutrice di tutte le be-
stie e di tutti i viventi. — Tanto basta per poter
riguardare la Diana d'Efeso come l' immagine mi-
stica della natura, o della terra medesima confusa
colla natura stessa per essere la nudrice di quanto
quaggiù vediamo.
» Su questo principio andremo spiegando tutto
quel che ci offre di misterioso questa bizzarra
figura. Incominciando dalla sua forma, altro que-
sta non c'indica senonchè l'antichità del simu-
lacro. Siccome ne' vetusti tempi i sassi in forma
di mete, di piramidi, di colonne furono per divi-
nità venerati, così nella forma della nostra figura
ravvisiamo le traccie di simili rozzi idoli, a' quali
si andò a poco a poco ora aggiungendo il capo,
ora staccando le braccia, ora separando le gambe,
ora distinguendo informemente le varie membra.
Se si vuol riconoscere in questa figura un vestigio
dell'arte egizia , che pure ne' tempi antichissimi
potè avere sulle arti della Grecia e dell'Asia qual-
che influenza, non dubiterò di ravvisarvi lo stile
egiziano di rappresentare come fasciate le loro im-
magini, che potè dalle loro mummie trarre 1' ori-
gine. Questo rozzo corpo del simulacro è stato poi
di varii emblemi arricchito, che tutti han relazione
all'idea che si eran formata que' popoli del signi-
ficato della lor divinità. A questa sola spiegazione