Page 328 - Lezioni di Mitologia;
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               non  è un   velo;  e ne' monumenti    che  ci mostran
               velata  la  Diana   d'Efeso,  questo  velo è in altra
               guisa  lavorato  e  disposto. Può questo ancora es-
               sere  il simbolo del disco lunare, come lo è sovente
               nelle antichità  dell' Egitto, e  il nome di  u£v£(7x.oi, a
               lunette, che avevano    presso  i Greci simili  nimbi,
               è un' altra probabilità per tal congettura.
                  j> Essendo  tutto  il simulacro  della dea ornato

               di figure  di animali,  tutti  prodotti da lei e nutri-
               cati, non è maraviglia se incomincian questi a guar-
               nire sino  il suo nimbo: quelli però su d'esso    effi-
               giati,  forniti di ali,  e perciò collocati nella parte
               più  sublime, sembrano aquile,    grifi  e  simili mo-
               struosi  animali.  I leoni  si veggono sulle spalle  e
               sulle braccia della dea: ma quello che v'è      di più
               osservabile  è  il suo  petto e la sua collana. Pen-
               dono   dal primo   sedici poppe simboli della propa-
               s^azione  e  della  fecondità. La   seconda scende a
               guisa di luna crescente, ed è tutta tramezzata da
               ghiande, sotto un festone di varie frutta, denotanti
               il  più antico cibo degli uomini.   Il resto del petto
               è  coperto   dallo  Zodiaco,  su cui  ci son  visibili  i
                segni dell'Ariete, del Toro, de' Gemini, del Cancro
                e del Leone, e sul quale sembran danzare quattro
                donne alate con serti e corone ed archi nelle mani,
                credute sinora dagli antiquarii Vittorie, ma da me
                piuttosto  riguardate come   le Ore,  o  le  Stagioni,
                cha van danzando alternativamente sullo      Zodiaco,
                e  così alate appunto , e come ninfe  ,  o seguaci  di
                Diana, o della Luna, rappresentate ne' bassi rilievi
                esprimenti la favola   d' Endimione.  Ne' vani   delle
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