Page 340 - Lezioni di Mitologia;
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così parla di Minerva, dicendo che ignote le erano
le dolcezze dell'amore: « Alla figlia di Giove da-
gli occhi glauchi piacquero i doni di Marte, le stra-
gi, le guerre, le tenzoni, le pugne: insegnò la prima
ai mortali fare i cocchi e le rote armate di bronzo. »
Gli stessi versi detti Ortrii le si tributavano, e
dei quali fa l'inventore Arione Metimneo, spiravano
guerra, ed i maschi petti animavano nella zuffa.
Il celebre Monti cantò le qualità guerriere di
Minerva in questi versi :
a Alma figlia di Giove
Che alla destra t'assidi
Del tuo gran padre, e sola
De' celèsti vibrarne osi gli strali,
Né del cangiato vibrator s'accorge
La folarore divina :
Tremenda, alta reina.
Cui diletta per mezzo alle battaglie
Il nitrir dei cavalli,
Il picchiar degli scudi,
Delle rote il fragor; che la grand'asta
Sull'egida battendo empi di lampi
Di Maratona i campi
E le rupi Erettee: tu che d'Atene ^
Vai per la notte oscura
Visitando le mura, e ti palesa
Il risonar dell'armi
E il sibilar delle gorgonie serpi
Sull'usbergo immortai: tu qui presente,
Vergine armipotente, o che ti piaccia