Page 344 - Lezioni di Mitologia;
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ha sempre l'aspetto serio, e par l'immagine del pu°
dor vers'inale scevra di 02;-ni debolezza di sesso, in
guisa che sembra aver domato lo stesso amore-
Indi è che gli occhi di Pallade servono ad ispie-
gare quel nome che aveano le pupille sì presso i
Greci che presso i Romani. Questi chiamavanle pu-
pille, cioè fanciuUine, e quelli /.o/sa, che suona lo stes-
so. Ha gli occhi meglio tondeggianti e meno aperti
di Giunone ; non solleva la testa ors^oi^liosa, ed ha
modesto lo sguardo, come chi tranquillamente me-
dita. Tale però non è la testa di Pallade posta per
simbolo di Roma, ove qual dominatrice dei regni
mostra nell' atteggiamento una franchezza e supe-
riorità da sovrana di quasi tutto il mondo allora
conosciuto, ed ha, siccome Pallade aver lo suole,
il capo armato d'elmo. Deggio qui però osservare
che questa dea sulle greche monete d'argento della
città di Veha in Lucania, ove ha un elmo alato ,
tiene bene aperti gli occhi e lo sguardo , o mira
orizzontalmente, o tende all'alto. Essa ha general-
mente i capelli annodati a molta distanza del capo
i quali poscia sotto il legame or più or men presso
pendono in lunghi ricci paralleli. — Forse da quel-
l'acconciatura dei crini a lei propria ha preso Pal-
lade il soprannome poco conosciuto di n-aaaTrsTrAsy/Aeva.
Polluce spiegando questa voce con quest' altra
Kvxntnia.yii.z'.K^ Hon ce uc dà uua più chiara idea: ma
probabilmente quest'epiteto indica una maniera par-
ticolare di legare le chiome : maniera che ha pur
voluto spiegare il mentovato scrittore. E anche ve-
simile che l'aver questa dea i capelli più lunghi