Page 416 - Lezioni di Mitologia;
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fuggisse la luce del cielo e l'aspetto degli Dei. Tutti
i frutti della terra perivano, sterminava la peste
gli uomini e gli animali, e i numi invano cerca-
vano dove la dea dell'agricoltura si fosse celata.
Pane errando per la caccia nell'Arcadia scoperse
l'antro custode di tanto pegno, lo indicò a Giove
che mandò le Parche a Cerere perchè la giusta
sua collera deponesse. Alcuni attribuiscono questo
evento al ratto di Proserpina, che infinita tristezza
cagionò alla diva.
Cerere discendendo dagli Dei ai mortali amò Ja-
sione figlio di Elettra e di Giove, come attesta
Omero nel quinto libro deW Odissea. ^ Terra che
tre volte avea sofferto le ferite dell'aratro fu letto
agli amanti: ma il padre degli uomini, non sof-
frendo nel suo figlio un rivale, col fulmine l'uccise.
Lo Scoliaste di Teocrito vuole che da questo amore
infelice nascesse Pluto, il dio delle ricchezze, che
cieco finsero gli antichi, volendo indicare che l'oro
toglie la luce dell'intelletto a chi lo possiede, a chi
lo cerca. Abitò Cerere in Corcira, o Corfù, la quale
innanzi che la figlia di Asopo ivi sepolto le dasse
il suo nome, si chiamò Drepano dalla falce di Sa-
turno, come è la più comune opinione, o da quelle
che Cerere fé' fabbricare a Vulcano onde il modo
di mietere agli uomini insegnasse. La Sicilia tutta
pure le è sacra, e Cerere fidandole incautamente
la figlia, la preferì al Cielo. Il diverso viaggio che
fece per ritrovarla così descrisse l'Ariosto in questi
versi divini: