Page 420 - Lezioni di Mitologia;
P. 420
408
Differiva poco dalla forma del calato, col quale
si è qualche volta confuso. Il primo rassomigliava
a un cilindro, e si trovano di questa forma nelle
vicinanze di Palestrina; il secondo oflriva la figura
di un gran vaso , del quale V apertura è larga.
Quando se ne servivano nelle feste di Minerva era
ripieno di lana, perchè questa dea, come vi accen-
nai, aveva insegnata l'arte di lavorarla. Al contra-
rio in quelle di Cerere il calato, o canestro, rin-
chiudeva dei fiori, e così diventava il simbolo della
Primavera, come quello dell'estate quando era ri-
pieno di spighe. Una statua di Cerere trovata nelle
rovine di Eleusi offre questa dea col calato sulla
testa.
Il papavero era un simbolo della fecondità, ed è
per questa ragione che sopra alcune medaglie si
vede Cerere con delle spighe di grano, in mezzo
delle quali si scorge una testa di papavero. Il ser-
pente che è, per così dire, figlio della terra, do-
veva esser caro a Cerere, ancora che non si ri-
guardasse con essa sotto relazioni misteriose: così
si vede circondata da questi rettili tortuosi, e il
suo carro n'è qualche volta attaccato, ed ordina-
riamente eglino hanno l'ali. Apuleio gli riguardò
come i servi della dea, che si rappresentava ancora
tirata da cavalli, o da buoi. La dea stava in piedi
sul suo carro, teneva da una mano le redini, dal-
l'altra una fiaccola, che in origine non era che un
pezzo di pino. N'era rigorosamente prescritto l'uso
nelle cerimonie del culto di Cerere. Le offrivano
delle vitelle, e qualche volta è rappresentata con.