Page 422 - Lezioni di Mitologia;
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                   Cecropio mugge:    le sue faci inalza
                   Eleusi: già  dall' incurvato giogo
                   Di Triptolemo    i serpi alzano  il  collo
                   Squammoso, e sibilando     ai nostri carmi
                   Tranquillamente la rosata cresta
                   Ergono. La variata in tre figure
                   Ecate appar: con    lei Bacco procede
                   Festante: l'edra  gli circonda  il crine:
                   La tigre  il vela, e in un sol nodo accoglie
                   L'unghie dorate:   col meonio tirso
                   Regge l'orma mal certa.        Dei, cui serve
                   L'inerte volgo dell'immenso Averno,
                   Pei quai   si dona alle ricchezze avare
                   Ciò che pere nel mondo,     e che circonda
                   Livida Stige, sacramento    ai numi.
                    Tre volte, e scorre coi suonanti   flutti
                   Flegetonte, e anelar sembra nel corso,
                   I penetrali delle sacre cose
                   Apritemi, e del   ciel vostro  i secreti,
                   E narrate con qual face l'amore
                   Trionfò dell'inferno, onde rapita
                   Proserpina   il dotai Caos possiede:
                   Dite l'error della delusa madre,
                   Alma inventrice delle bionde spighe,
                    Con che mutossi la Dodonia querce.
                   D'Erebo   il re d'ira orgogliosa in petto
                   Arse, e ai celesti meditò la guerra.
                    Perchè, dannato a   steril vita, ignora
                   Dolcezza di marito, e non ascolta
                   Nome di padre        Dall'abisso in torma
                    Escono tutti dell'Averno   i mostri.
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