Page 411 - Lezioni di Mitologia;
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Il divin capo: fra sterili boschi
Sorger vede di Marte il tempio, e trema
In rimirarlo. Opposta ad Euro giace
L'implacabile casa, e i suoi furori
Le fan corona. Son di ferro i muri,
E di ferro le soglie e le colonne.
Quivi i suoi raggi perde il sole, e fugge
L'atre sedi la luce inorridita:
Degna del loco è la custodia: al primo
Ingresso al forsennato Impeto balza,
La colpa cieca, con acceso volto
L'Ira, e il Timore con la faccia smorta.
Vi stan l'Insidie con i brandi ascosi,
E doppio ferro la Discordia vibra;
Per minaccio infinite urla ia reggia.
Mestissima Virtù siede nel mezzo;
Lieto è il Furor; con sanguinosa faccia
Siede la Morte armata, e sopra l'are
Fuma sangue di guerra, e sol vi splende
Un fuoco alle cittadi arse rapito.
Stan le spoglie del mondo intorno intorno,
E le cime del tempio ornan le genti
Debellate. Nel ferro eran scolpite
Spezzate porte, le guerriere navi,
I vóti cocchi, i calpestati volti
Dai cocchi stessi, e quasi odi le grida,
Le ferite, i lamenti; e Marte in mezzo
Urtar le file, e comandar le stragi:
Sì di Vulcan l'arte divina espresse,
Che a lui mostrato l'adulterio illustre
Anco il Sol non avea: cercava appena