Page 409 - Lezioni di Mitologia;
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        in un rovescio di una medaglia dell'imperator Mas-
        simino. E così pretesero  , come osserva   il senator
        Buonarroti, di adulare questo imperatore nelle sue
        maggiori crudeltà, e in quella sua massima tiran-
        nica  accennata da Capitolino   , che senza crudeltà
        non  si manteneva l'Impero.
           Marte che va presso Rea Silvia, origine favolosa
        del potere di Roma,     era rappresentato sugli elmi

        dei soldati romani.
           « Marte vien generalmente      rappresentato, dice
        Winkelmann, come un giovine eroe, e senza harba      :
        del che pur   ci fa fede un antico scrittore. Ma un
        Marte, qual lo vorrebbe    il signor Vatelet,  di cui
        ogni minima fibra esprimesse la forza,    il coraggio,
        il fuoco che a lui conviene, non trovasi certamente
        fra  tutti  i lavori  degli  antichi. Le due  più  belle
        figure di questo  dio. soqo una statua sedente    col-
        l'Amore  ai piedi nella  Yilla Ludovisi, ed un pic-
        colo Marte su una delle basi dei due bei candela-
        bri di marmo, che erano     dianzi  nel Palazzo Bar-
        berini: ambedue sono in età giovanile, e tranquilla
        n'è la positura e l'atteggiamento. Vedesi pur cosi
        efìSgiato sulle monete e sulle gemme.    »
           Da questa osservazione di Winkelmann forse       il
        conte Rangiaschi nella Dissertazione sul Marte Ci-
        prio ha pensato    che  dalla  barba  di Adriano,   il
        quale nell'immagine del dio della guerra è rappre-
        sentato in una statua del Museo dementino, siano
        derivate le immagini   di Marte barbato, una delle
        quali è  il chiamato Pirro del Campidoglio. Ma Qui-
        rino Visconti ha osservato che non solo le monete
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