Page 406 - Lezioni di Mitologia;
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ticato il suo comando ? Frena la collera che t' in-
spira la morte del figliuolo. Anche dei più prodi
di lui hanno già morsa la polvere , o la morde-
ranno ben tosto ! È forse possibile nei sanguinosi
combattenti di salvare dalla morte tutti i figliuoli
degl'Immortali ? — Nel terminare queste parole ri-
condusse Marte.
Favoriva Marte i Troiani contro la parola che ne
avea data a Minerva stessa , onde la dea suscitò
Diomede a pugnare contro lo stesso dio della guer-
ra. Appena lo ebbe Marte veduto che la lunga asta
contro gli diresse, ma la dea ne fé' andare il colpo
a vuoto. Diomede, al contrario, coU'asta guidata da
Minerva penetrò ben avanti al di sotto le coste, e
ferì il corpo divino. Marte nel ritirarla gettò un
grido spaventevole, quale è quello di un'intera ar-
mata che segue il nemico. In mezzo ad una nu-
vola di polvere s'inalzò verso l'Olimpo, e col core
oppresso dal dolore mostrò a Giove il sangue im-
mortale che scorreva dalla ferita , lagnandosi di
Diomede e di Minerva , che tanto gli aveva fatto
osare. Giove guardandolo con occhi pieni di collera:
Incostante e perfido, gli disse, fra tutti gli Dei che
abitano 1' Olimpo tu mi sei il più odioso. Tu non
provi altro piacere che quello della discordia e delle
guerre. — Pure, essendo suo figlio, ordinò al me-
dico degli Dei che lo sanasse. Peone pose sulla sua
ferita un balsamo eccellente che lo risanò senza,
fatica; che nulla è di mortale in un Dio.
Omero neW Odissea racconta gli amori del nume
con Venere. Tutti gli Dei , come vi esposi nella