Page 407 - Lezioni di Mitologia;
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       passata Lezione  , risero dell'incauta trama di Vul-
       cano. Nettuno,  il più severo, pregò istantemente lo
       zoppo fabbro a slegare Marte promettendogli in suo
       nome un'intera soddisfazione. Vulcano     alla parola
       dell'imperator dell'acque sciolse quei lacci maravi-
       gliosi. Liberati  gli amanti, volò Venere in Pafo, e
       Marte  nella Tracia. Palefato spiega questa favola
       dicendo che Sol figliuolo  di Vulcano   re  di Egitto
       volendo far osservare con tutto    il rigore la legge
       promulgata da suo padre contro      gli  adulteri  ,  ed
       essendo  stato  informato che una dama     della sua
       corte avea commercio impudico con un cortigiano,
       entrò di notte nella sua casa, ed avendola sorpresa
       coll'amante castigolla severamente  , cosa che con-
       ciliò  al principe  tutta la benevolenza  del  popolo.
       L'equivoco del nome di Sol e Sole, dice questo au-
       tore  , ha potuto dar motivo alla favola di Omero.
       Dare un senso istorico alle favole è impresa    peri-
       colosa, e dubito che Palefato troppo del suo sistema
       si compiacesse.
         Varii cognomi sortì Marte dagli antichi. Dio co-
       mune fu detto  ; e fra  i diversi motivi di questa ap-
       pellazione  il più probabile è quello di Servio, che
       lo vuole derivato perchè nelle guerre or    l' una or
       l'altra parte favorisce. Gradivo e Quirino   presso  i
       Latini furono  i due  principali nomi   di Marte.  Il
       primo  gli davano quando era tranquillo  ;  il secondo
       quando nelle armi infuriava. Leggiamo che avesse
       due templi  :  il primo nella città col titolo  di Qui-
       rino, come della pubblica sicurezza custode   ;  il  se-
       condo fuori della città vicino alla porta, quasi per
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