Page 547 - Lezioni di Mitologia;
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Squassa in atto terribile e fero.
Così torva parlò
Cibele, e il giogo di sua man lento.
Va la belva orribile ed aspera.
S'avvalora, s' infuria, s' inaspera,
Corre, sbuffa, e col piede vagante
Preme, infrange le tenere piante.
Alfìn colà venuto ove confina
Colle sals' acque il biancheggiante lito,
E appo la marmorata onda marina
Visto quel meschinello sbigottito,
A lui si stringe addosso,
Ond'egli a più non posso
Fugge, già fuor di mente, e si rinselva,
E nella fera selva
Sempre d'esser seguìo
Ministra a Rea finché di vita uscio.
dea, magna dea,
diva Dindimea,
Cibelle, o signora.
Lungi, lungi di casa mia
Stiesi affatto la tua frenesia.
Altri pur, altri si abbia.
Le tue furie, e la tua rabbia. »
Catullo, Carm. 44.