Page 552 - Lezioni di Mitologia;
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Mnemosine, Tia, Dione, Titano e Giapeto. È fama
che questi due ultimi dividessero Y impero con Sa-
turno nel priijcipio, e che quindi, essendo ogni re
intollerante di compagno, la madre Vesta, o la Ter-
ra, le sorelle Opi e Cerere impetrassero che Sa-
turno solo regnasse a condizione che educasse i
tigli maschi che da lui nascessero, onde in uno di
esso pervenisse per diritto ereditario il dominio del-
l' universo.
Saturno scelse allora per moglie Opi, o Rea, so-
rella; ed avendo udito che un figlio lo avrebbe cac-
ciato dal trono, stabilì di uccidergli tutti. Incresceva
al core di Rea tanta crudeltà, onde fuggì in Creta
per partorire Giove, come vi esposi allora che fa-
vellai di questo dio. Si crede per alcuni che sì
mostruosa colpa patteggiasse Saturno coi Titani, e
che la sua pietà facendolo spergiuro, fosse colla
moglie da essi incatenato.
Giove volò per liberare il padre, e col soccorso
di soldati Cretesi vìnse i Giganti, e restituì il trono
ai Genitori. Ma col tempo il timore, eterno com-
pagno dei potenti, persuase Saturno a tramare in-
sidie al proprio figlio, che accortosene, col soccorso
di Prometeo nel Tartaro incatenò l'ingrato genitore.
Saturno fuggitosi dalla sua carcere giunse con
una flotta da Giano in Italia, che gli fu ospite cor-
tese. Lo dio in ricompensa gì' insegnò l'agricoltura,
e fu tanta la gratitudine del re per questa inesti-
mabile cognizione, che gli cede la metà del suo
regno. La grata posterità, dice Ovidio, impresse
nelle monete da una parte una nave, e dall'altra