Page 555 - Lezioni di Mitologia;
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           I Cartaginesi però non furono     soli colpevoli di
         questa odiosa superstizione: anche gli antichi Galli,
         e molti popoli dell'Italia prima dei Romani, sacri-
        ficavano pure a Saturno vittime umane.
           Narra Dionigi di Alicarnasso che Ercole, volendo
        abolire in Italia l'uso di questi sacrifizii, eresse un
        altare sul colle Saturnio, vi sacrificò vittime senza
        macchia perchè venissero consumate dal fuoco       sa-
        cro. Ma per conservare     nel tempo    stesso la reli-
         gione dei popoli, acciò non   si potessero rimprove-
        rare di aver   abbandonati   i loro antichi usi  , inse-
         gnò agli abitanti la maniera di placare l'ira di Sa-
        turno col sostituire, invece degli uomini, che,     le-
        gati piedi e mani, gettavano nel Tevere,      delle  fi-
        gure loro   rassomiglianti, e con   ciò levò lo scru-
        polo che poteva nascere da questo cangiamento.
           Roma e molte altre città dell'Italia    dedicarono
        templi a Saturno. Tulio Ostilio istituì, secondo Ma-
        crobio,  i saturnali in onore di lui. L'oggetto di que-
        ste feste  era di conservare la memoria del      secol
        d'oro, nel quali tutti  gli uomini erano eguali; per-
         ciò  i padroni  servivano a tavola  i loro  servitori,
        li regalavano generosamente.
           Cominciava questa solennità tumultuosa      i 16 di
         dicembre, e durava tre giorni, e qualche volta quat-
         tro   cinque. Siccome è parte delle costumanze ro-
         mane, ne parlerò più a lungo nell'esporvi l'istoria
         di quella nazione.
           A Saturno si sacrificava colla testa scoperta, lad-
         dove sempre   si coprivano,  dice  Plutarco,  sacrifi-
         cando agli Dei  celesti. Secondo esso, dunque, Sa-
         turno era tra gli infernali.
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