Page 558 - Lezioni di Mitologia;
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             deW Iliade. Non vi ha alcuna cosa che meno si ras-
             somigli  di queste due sorta di Ciclopi.
                Quelli di Esiodo sono esseri allegorici  , meteore
             personificate, come l'iride o l'arcobaleno, le arpie
               i venti tempestosi e nocevoli.    Quelli  di Omero
             sono personaggi   poetici e di pura immaginazione,
             simili a quelli delle nostre novelle.
                Se ne conosce una terza specie, di cui la memo-
             ria  si era conservata nell'Argolide, e che avevano
             tempio e  sacrifizii a Corinto. Questi sono  i Ciclopi
             ai quali un' antica tradizione, riportata da Strabene,
             attribuiva la costruzione delle fortezze di Tirinto e
             di Nauplia,   fabbricate da Acrisie   avo  di Perseo.
             Eglino erano   sette, tutti originari di Licia. Mostra-
             vansi  ai  tempi, di Strabene  le  reliquie  della  loro
             opera, e questi avanzi, che sussistono ancora, danno
             l'idea dei primi tentativi dell'architettura nascente.
                Il signor Desmaiseaux    gli vide nel 1688, e ne
             fa la descrizione  nel suo viaggio manoscritto:     la
             sua testimonianza è confermata dai particolari som-
             ministrati dal signor Fourmont dopo     il suo ritorno
             dal viaggio di Levante. Egli ne parlava come di
             massi inalzati a forza   di braccia,  e posti  gli  uni
             sopra gli  altri;  i frammenti di altre pietre vi sono
             mescolati per riempire    i vuoti; vi  si  scorge  delle
             specie di volte, o grotte, con volte in forma di ar-
             cata. Acrisie e Prete,    pei quali  i Ciclopi  lavora-
             rono, devono aver vissuto dugento      anni avanti la
             presa di Troia.
                Callimaco   e  i poeti  posteriori, come Virgiho e
             Qvidio, hanno immaginato una quarta specie di Ci-
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