Page 765 - Lezioni di Mitologia;
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        ne  descrive  la sua armatura   ,  i suoi  vestiti  , che
        rappresentavano    il  cielo e le  stelle.  Con  questo
        treno lo dio lascia  il soggiorno  di Cibele  , e  s' in-
        cammina verso    i luoghi occupati dagl'Indiani.

           L'eroe del poema comincia ad entrare in azione :
        il fulmine fa rimbombare le montagne, e annunzia
        la sua   vittoria a Bacco.  Dipinge   quindi  il poeta
        l'insolenza del generale indiano Astraide, che ac-
        campa   il suo esercito sulle rive dell'Astaco, di cui
        vuole a Bacco contrastare    il passaggio. Ne rappre-
        senta pure  il contegno   delle due armate nemiche
        trincierate sulle rive del fiume, di cui le acque son
        cangiate in vino da Bacco dopo la disfatta di una
        parte degl'Indiani.
           Quelli che avanzano, maravigliati della loro per-
        dita  ,  bevono  1' onda del fiume, che prendono  per
        nettare, e  di cui non possono mai saziarsi.
           Il nume  si approfitta  della  loro  ebrezza  , della
        quale sono descritti  gli  eff'etti; ne sorprende gran
        parte, e  gì' incatena.
           Bacco dopo aver passato    il fiume Astaco   si ap-
        pressa alla vicina foresta abitata da una ninfa detta
        Nice,   Vittoria. Questa era una giovine cacciatrice,
        che stava sopra una rupe scoscesa avendo       ai suoi
        piedi un leone terribile  , che abbassava davanti a
        lei la sua terribile criniera.
           In vicinanza abitava un bifolco chiamato Imno,
        che  si era innamorato   della  ninfa. E espressa la
        passione di lui, con l'ostinazione   di Nice, che  ri-
        belle  a' suoi voti respinge le sue preghiere, e scocca
        una freccia  sul misero amante. Le ninfe lo      pian-
            NiccoLiNi. Lez. di M'd  ecc.               95
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